Reggina, l’aut aut di Mariotto: “o Cozza o me”. Il progetto del DS è con mister Catanese e la “banda Scala”

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Reggina, primi passi per il progetto tecnico con Mariotto Direttore Sportivo: il nuovo allenatore sarà Tarcisio Catanese?

Giorni decisivi per la nascita della nuova Reggina che dovrà ripartire dalla serie D senza grandi risorse ma con un solo obiettivo: tornare subito nel professionismo. Una piazza come Reggio non può accettare alternative, e con un basso profilo ma le idee ben chiare il Presidente in pectore Mimmo Praticò domani consegnerà a Roma nella sede della FIGC la domanda di iscrizione al campionato di serie D, che poi dovrà essere accolta e ufficializzata dal consiglio federale di martedì.

Intanto la nuova dirigenza sta lavorando per mettere le basi al progetto tecnico che ovviamente deve essere pluriennale per consentire alla Reggina di tornare a calcare quei palcoscenici che l’hanno resa così tanto gloriosa e blasonata. Un progetto ambizioso ma difficile già in partenza, ancora di più per una società nata con grande passione ma senza risorse economiche che possano consentire spese folli. L’idea del gruppo guidato da Praticò è quella di creare uno staff tecnico molto competente e con il cuore amaranto, affidando le chiavi della nuova Reggina a un grande professionista come Massimo Mariotto, che della Reggina è stato uno dei capitani più amati, una delle più grandi bandiere e ha già una esperienza non indifferente da Direttore Sportivo.

Mariotto ieri ha incontrato la dirigenza come vi abbiamo già anticipato nei precedenti aggiornamenti, e non è stato un incontro interlocutorio. L’ex centrocampista ha dimostrato subito di avere le idee ben chiare, ha illustrato il suo progetto tecnico e ha chiarito immediatamente che nella nuova Reggina se ci sarà lui non ci potrà essere spazio per Ciccio Cozza. Un modo diverso di intendere il calcio, ma soprattutto un messaggio che Mariotto ritiene deleterio per la piazza e per l’ambiente quello di scegliere un allenatore soltanto per il legame con uno dei dirigenti, a maggior ragione dopo l’esperienza dello scorso anno sulla panchina amaranto. Nella concezione meritocratica della nuova Reggina non ci può essere spazio, in alcuna posizione, per amici e parenti dei dirigenti negli assetti societari. Il rapporto tra Mariotto e Praticò è leale, sincero, stretto e antico, e proprio nel massimo rispetto di questo rapporto Mariotto ha deciso di essere chiaro sin da subito.

Se la società sceglierà di affidargli il ruolo di Direttore Sportivo, Mariotto avrà pieni poteri e tutte le scelte tecniche (e le conseguenti responsabilità) saranno nelle sue mani. La sua idea è quella di avere Tarcisio Catanese come allenatore, oltre a Pietro Armenise per il settore giovanile, Mauro Rosin come preparatore dei portieri e altri componenti della “banda Scala” come Alex Visentin e Giuseppe Bagnato nello staff tecnico. Tutta gente che ha la Reggina nel cuore, che dopo i 3 giorni in città in occasione della partita di beneficenza del 27 giugno, non voleva andar via da Reggio. Tutta gente che è pronta a calarsi in questo progetto non per soldi o altri interessi, ma con la consapevolezza che all’inizio bisognerà fare sacrifici e che i frutti potranno essere raccolti in seguito se arriveranno i risultati sperati. Tutta gente che ha una concezione di un calcio romantico, onesto, leale, basato su quelli che sono i valori originari dello sport, e che saprà gestire nel modo migliore lo spogliatoio, forte di un affiatamento storico e di una grande esperienza. Ed è da qui che dovrebbe ripartire la nuova Reggina, a meno di clamorose novità delle prossime ore. La dirigenza si incontrerà e deciderà il da farsi subito dopo la certificazione dell’iscrizione attesa per martedì 4 agosto, dapprima con il CdA e le nomine dell’organigramma societario, poi con lo staff tecnico, il Ds e di conseguenza tutto ciò che ne conseguirà.

Mariotto è stato talmente tanto chiaro da ricordare la vicenda di Nanu, Giuseppe Galderisi con cui Lotito è finito in tribunale dopo l’esonero alla Salernitana nel 2012 quando proprio Mariotto era DS dei campani. “Con Galderisi avevo lavorato a Benevento ma portarlo a Salerno non è stata una mia idea di partenza. Sappiamo tutti che c’è stata una situazione preesistente, che veniva dalla proprietà. Credo l’abbia scelto Tare e poi quando c’è stato da avallare io ho avallato. Avevo fatto altri nomi: c’erano Zanin e Aglietti. Dopo il pareggio casalingo contro l’Aversa Normanna avevo dato le dimissioni. Le avevo presentate sia a Lotito che a Mezzaroma e sono state respinte. È accaduto prima dell’esonero di Galderisi ma al sottoscritto è stata ribadita fiducia. Per questo motivo, non mi sono sentito mai sminuito nel mio lavoro. Avevo deciso di metterci la faccia e difendere il mister perché in quel momento aveva tutti contro, nonostante avesse commesso alcuni errori, si fosse lasciato prendere un po’ dal suo carattere focoso senza farsi scivolare le cosse addosso. Nello stesso tempo, mi sarebbe dispiaciuto andar via dopo un lavoro di qualità, che poi è venuto fuori“. Queste le parole di Massimo Mariotto a Salerno due anni fa, queste le spiacevoli situazioni in cui mai Mariotto vorrebbe ritrovarsi nella sua Reggina. Se sarà lui il DS deve avere pieni poteri, altrimenti soluzioni di ripiego con “finti” DS più deboli rispetto alle disposizioni della dirigenza societaria ce ne sono mille altri.

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