Reggina, nessun dubbio o alibi su storia e l’identità. La vicenda di ACR Messina e US Peloro è molto diversa…

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Reggina, quadro molto confusionario ma cerchiamo di fare chiarezza: la nuova società che disputerà la D ha già ereditato la storia del club amaranto, nessun dubbio o alibi sull’identità

tifosi Reggina (1)In questi giorni di grande confusione sulla sponda calabrese dello Stretto dopo che la Reggina non è riuscita ad iscriversi al campionato di Lega Pro, è bene rispolverare un po’ di precedenti storici per chiarire quanto sta accadendo ed inserirlo in un contesto più ragionevole possibile, a prescindere dalle emozioni del momento e dalle sensazioni di ognuno.

reggina marchio storico serie aPartiamo dai fatti: la Reggina non si è iscritta al campionato di Lega Pro, ma la società non è fallita. Dopotutto il club guidato da Lillo Foti non ha alcuna intenzione di partecipare a campionati minori, invece ha un progetto di altro tipo che ruota intorno al Centro Sportivo Sant’Agata con la scuola calcio per i bambini e attività di formazione professionale in affiliazione alla FIGC. Una sorta di Coverciano nel cuore del Mediterraneo, con tutti i benefici del caso per la città. Contestualmente, è nata una nuova società che è stata ammessa in serie D esclusivamente per i meriti sportivi della Reggina e per la continuità storica con il club amaranto. La nuova Reggina ha già ereditato la storia e i colori amaranto, ma in base ad alcune norme federali per un solo anno non potrà chiamarsi Reggina perchè non è il nome della città, come già accaduto alla Fiorentina (Florentia Viola nel 2002 per un anno) o alla Salernitana (Salerno Calcio nel 2011 per un anno).

Reggina logo Reggio CalabriaDopotutto è palese riconoscere come la Reggina, oggi momentaneamente e solo formalmente ASD Reggio Calabria, sia sempre la Reggina, l’unica e principale squadra della città, il club amaranto che rappresenta il calcio a Reggio. Dal 1914 ad oggi tante volte si sono alternate nuove società con passaggi di questo tipo, ma mai c’erano stati dubbi o polemiche. La “vecchia” Reggina non iscriverà nessuna squadra ad alcun campionato, la “nuova” Reggina potrà fare domanda per il cambio di denominazione entro il 5 luglio 2016 e tornerà a chiamarsi “Reggina”, con una società che si chiamerà AS Reggina (Associazione Sportiva Reggina) per scelta della nuova dirigenza (invece la società di Lillo Foti si chiama Reggina Calcio). La Reggina che parteciperà alla prossima serie D è l’unica Reggina esistente, è la squadra di calcio rappresentativa della città, è la continuità storica del club amaranto e solo per questa continuità è stata ammessa a partecipare alla serie D. I tifosi amaranto, quindi, seguendo la Reggina in serie D, non fanno alcun torto alla loro storia, alla loro identità, alla loro appartenenza. L’unico torto sarebbe quello di abbandonarla rimanendo la domenica a casa a guardare le big su Sky.

reggina messina (1)Non è una scelta opportunistica, perchè la Reggina Calcio non parteciperà all’Eccellenza, alla Promozione, alla Prima, Seconda o Terza Categoria. La Reggina Calcio non è più una squadra di calcio. E’ un’azienda come mille altre, come Mucciola, come Canale, come Mauro Caffè, e fa attività sociale e sportiva con una scuola calcio (ce ne sono decine in città) dedicandosi alle politiche giovanili, e metterà in piedi un centro di formazione professionale affiliato alla FIGC (come Coverciano), oltre ad altre attività di tipo privato e aziendale che nulla hanno a che vedere con una squadra di calcio. Pagherà dei debiti facendo attività di vario tipo ed incassando tutta una serie di crediti arretrati. Sorprende come possano sorgere dei dubbi sulla squadra che debbano tifare i tifosi; è chiaramente legittimo che ognuno faccia ciò che gli pare, si può tifare per l’Aurora in Promozione, che è una squadra al 100% di Reggio Calabria, oppure si può anche tifare per gli Esordienti di 12 anni che faranno il campionato provinciale con la Reggina Calcio e che giocheranno le partite al Centro Sportivo Sant’Agata. Ma a prescindere dalle scelte di ogni tifoso, l’eredità sportiva della Reggina è tutta nelle mani del club momentaneamente (per un anno soltanto) denominato ASD Reggio Calabria, che vestirà la maglia amaranto in serie D giocando ancora una volta il Derby dello Stretto con il Messina.

L’ASD Reggio Calabria ha già ereditato il titolo sportivo della Reggina

Logo-Figc-NazionaleIn base alle norme della NOIF (Norme Organizzative Interne della Federazione) per l’attribuzione del titolo sportivo e del numero di matricola dell’affiliazione alla Figc per eredità sportiva ad una nuova società, la Federazione deve verificare che la nuova società sia in grado di “fornire adeguate garanzie di solidità finanziaria e continuità aziendale“. Deve essere, quindi, una società che possa ereditare il nome, i colori sociali, i trofei, il palmarés, la tradizione sportiva, le vittorie e finanche le sconfitte della precedenza. In sostanza l’insieme di quelle componenti infungibili che rappresentano un patrimonio aziendale intangibile, unico nel suo genere, denso di significati sociologici ed economici, integranti la passione sportiva. Mai e in alcun modo un’altra società, come ad esempio l’Hinterreggio, avrebbe potuto ottenere l’eredità sportiva della Reggina in base alle norme della Federazione.

figcIl titolo sportivo non è solo un asettico riconoscimento da parte della FIGC delle condizioni tecniche sportive che consentono, concorrendo gli altri requisiti previsti dalle norme federali, la partecipazione di una società ad un determinato campionato “ma è soprattutto un trasferimento del patrimonio immateriale della precedente società. E questo patrimonio non ha solo un valore di eredità morale bensì un rilevante valore economico costituito dalla possibilità di sfruttare economicamente la continuità (si pensi alle sponsorizzazioni, ai diritti per le riprese televisive ecc.); non per nulla la nuova squadra può conservare il nome (eccezion fatta per il primo anno se non si chiama come la città) ed i colori della vecchia e, per ultimo non meno importante, la tifoseria amaranto può trasferire la propria passione sportiva, come è dato notorio, alla nuova squadra, pur composta in gran parte da calciatori diversi”.

grafica_reggina_solo_logo_creditsL’ASD Reggio Calabria presieduta da Mimmo Praticò è stata ammessa in serie D proprio perchè ha già ereditato il titolo sportivo della Reggina, e tra un anno si potrà regolarmente chiamare nuovamente Reggina (proprio come la Fiorentina nel 2002 e la Salernitana nel 2011). La FIGC l’ha ammessa in serie D proprio per tutelare la passione sportiva dei tifosi affinchè possano continuare a seguire la loro squadra come rappresentativa della città. Nella storia della Reggina, passaggi di questo tipo si sono verificati più volte: l’11 gennaio 1914 nasceva l’Unione Sportiva Reggio Calabria che nel 1922 cambiava denominazione in Reggio Foot Ball Club, fino all’ottobre 1924 per dieci anni di attività, i colori sociali della squadra erano bianconeri, proprio come Juventus, Udinese, Siena, Ascoli, Sora, Battipagliese. I nostri nonni e bisnonni tifavano per quella “Reggina” bianconera che neanche si chiamava “Reggina”.

logo Reggina 1914Nel 1924 le maglie diventarono completamente nere per poi trovare finalmente l’amaranto nell’anno successivo, il colore storico rimasto sempre come rappresentativo della città. Intanto nel 1928 falliva la Reggio Foot Ball Club e nasceva l’Unione Sportiva Reggina, soltanto 14 anni dopo la fondazione della squadra cittadina, quindi, questa diventava formalmente “Reggina”, eppure tutti i tifosi hanno festeggiato il centenario lo scorso anno senza mettere mai in dubbio la data di nascita del proprio club, che pure nei suoi primi 14 anni di vita non si è mai chiamato Reggina. Nel 1934 l’Unione Sportiva Reggina cambiava ancora una volta denominazione e diventava Associazione Sportiva Reggina, perchè era diventata una società polisportiva. L’AS Reggina, però, fallì subito dopo, nel 1935, e l’eredità della squadra passò ad una nuova società, la Società Sportiva Dominante. Nel 1944 nasceva di nuovo l’AS Reggina che per un anno si scontrò nel campionato di Prima Divisione addirittura con la Dominante in un derby tutto cittadino. L’AS Reggina è stata la demoninazione consecutiva più longeva del club, dal 1944 al 1986 quando la società falliva dopo 42 anni e nasceva la Reggina Calcio Spa che ne ereditava storia e titolo sportivo. Il resto è storia recente. Quello che sta succedendo in questo 2015 non è una novità ne’ per la storia amaranto, ne’ per tutti gli altri club.

La storia molto diversa del Messina, tra ACR e Peloro

acr messinaLa vicenda del Messina, in base a cui gli Ultras della Reggina prendono in giro i dirimpettai, è molto diversa. Innanzitutto bisogna dire che il Messina, fondato per la prima volta nel 1900, tante volte – come la Reggina e tutti i club di calcio italiani – ha cambiato nome, proprietà e colori sociali. Ma risparmiando un altro lungo excursus storico, andiamo subito al dunque: nel 1993 l’ACR Messina, che militava in serie C1, veniva escluso dal campionato dalla FIGC per inadempienze nei confronti di Lega e COVISOC. Una situazione analoga a quella della Reggina di un mese fa. Era il Messina dei Massimino, in crisi finanziaria da un paio d’anni. Quel Messina, dopotutto, non fallì e continuò a partecipare ai campionati minori: a differenza della Reggina di Foti che non si iscriverà ad alcun campionato, il Messina dei Massimino disputava la stagione 1993/1994 in Promozione, sfiorando la retrocessione in Prima Categoria, ma nell’estate 1994 veniva ripescato in Eccellenza. Nella stessa stagione, anno 1993/1994, nasceva l’AS Messina (Associazione Sportiva Messina) a cui la FIGC consentiva di partecipare alla serie D. Nella stagione 1994/1995 a Messina c’erano l’AS Messina in serie D, l’ACR Messina in Eccellenza e l’US Peloro (Unione Sportiva Peloro), una terza società guidata da Emanuele Aliotta nata nell’estate 1994 dalla fusione di Villafranca e Tremestieri, anche questa in Eccellenza.

acr messina 01Mentre l’AS Messina arrancava in serie D, l’ACR Messina e l’US Peloro si sfidavano in derby stracittadini in Eccellenza. Nel 1996 l’US Peloro riusciva a centrare la promozione in serie D, mentre l’ACR Messina rimaneva in Eccellenza. Nella stagione 1996/1997, quindi, AS Messina e US Peloro si ritrovarono entrambe in serie D, ma a fine anno l’AS Messina finì in Eccellenza per la retrocessione sul campo, mentre l’US Peloro lottava per le posizioni di vertice. Più forte e solida economicamente, l’US Peloro il 17 luglio 1997 cambiava ufficialmente denominazione e diventava Football Club Messina Peloro. Contemporaneamente falliva definitivamente l’AS Messina che non prendeva neanche parte al campionato di Eccellenza. Nel 1998 il Football Club Messina Peloro vince la serie D e viene promosso in C2 mentre dopo l’ennesima stagione nelle categorie minori, fallisce definitivamente anche l’ACR Messina. Resta così soltanto il Messina Peloro di Aliotta che nel 2000 conquista la serie C1 e nel 2001 vince la finale playoff contro il Catania e torna in serie B dopo 9 anni dall’ultima volta. Nel 2002 Pietro Franza rileva la società e nel 2004 ottiene la promozione in serie A, dove nel primo anno si classifica al 7° posto in classifica. L’FC Messina Peloro fallirà poi nel 2009 e verrà rilevato all’asta fallimentare dall’ACR Messina Slr che dopo 6-7 passaggi di proprietà negli ultimi sei anni, oggi è il club del Presidente Stracuzzi che con ogni probabilità parteciperà alla prossima serie D.

messina reggina 0-1 30 maggio (4)In soldoni, a Messina per anni sono rimasti con 3 club tra D ed Eccellenza, alla fine due sono spariti e ne è rimasto solo uno che era un’altra società “mascherata” di Messina, ma comunque è riuscito ad ereditarne nome, colori sociali e passione dei tifosi. Una storia molto diversa dalla Reggina di oggi, che non ha alcuna maschera, che non è un’altra società già esistente in precedenza e differente dalla Reggina (com’era l’US Peloro per l’ACR Messina), che non viene da fusioni (come l’US Peloro), che non ha neanche alternative su cui dover “scegliere” ma che è semplicemente la continuità aziendale della vecchia Reggina, e solo per questa caratteristica richiesta dalle norme federali è stata iscritta in serie D. Tra serie D ed Eccellenza c’è una sola squadra di Reggio, ed è la Reggina. Nessun dubbio e nessun alibi, quindi, su storia e identità. Chi non vuole seguirla perchè è in serie D e la D gli fa schifo, chi non vuole seguirla perchè non sopporta Praticò, chi non vuole seguirla perchè reputa i 25 euro per l’abbonamento in Curva un prezzo troppo elevato, chi non vuole seguirla perchè non condivide le scelte di Martino DG e Cozza allenatore, chi non vuole seguirla perchè teme di perdere a Scordia e Leonforte, è chiaramente libero di farlo. Ma non regge l’alibi delle due squadre, del nome, della storia, dell’identità. Perchè dubbi non ce ne sono. La Reggina è una sola, è quella che parteciperà alla prossima serie D e che dal 2016 tornerà anche formalmente a chiamarsi Reggina.

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