Quest’oggi, presso Palazzo San Giorgio, il sindaco Falcomatà ha convocato una conferenza stampa per fare chiarezza sulla tanto chiacchierata vicenda del Miramare: “non accetto polemiche strumentali”
Arriva secca e dura la risposta del sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà, in merito alla vicenda “Miramare”, di cui si sta tanto parlando in questi giorni.
“Ringrazio l’attenzione data dai media al Miramare – afferma il sindaco – perché mi ha dato l’occasione di approfondire un tema forse sottovalutato”.
LA CONCESSIONE ALL’ASSOCIAZIONE “IL SOTTOSCALA” – E di chiarezza, per l’appunto, c’era bisogno, soprattutto nei riguardi della città a seguito delle notizie emerse in merito alla tanto chiacchierata delibera che dà in concessione il Miramare all’associazione “Il Sottoscala”, a cui fa riferimento l’imprenditore reggino Paolo Zagarella.
“Abbiamo ritenuto positiva la proposta dell’associazione ‘Il Sottoscala’ – ha dichiarato in merito Falcomatà – tra l’altro unica proposta pervenuta al Comune in questi giorni; l’unica proposta che ci dava l’opportunità di utilizzare in maniera parziale la struttura. Abbiamo implementato, poi, il suggerimento iniziale per acquisire ulteriori proposte in questa fase sperimentale, al fine di vedere quale sarà la migliore in vista dell’assegnamento definitivo di ottobre. Nessun affidamento diretto e definitivo – tuona il sindaco – nessun regalo, nessuno sperpero di denaro, nessun disagio all’interno della Giunta”.
E parlando della Giunta, stamane presso Palazzo San Giorgio, le parole di Falcomatà risuonavano dal tavolo in cui erano presenti, al suo fianco, buona parte degli assessori comunali.
Una conferenza stampa, dunque, indetta appositamente per fare luce su questa vicenda, su questa delibera, che come trasmette lo stesso Falcomatà, è stata votata all’unanimità; eccezion fatta per l’assessore Neto, in quella seduta assente.
MANCATO AVVISO PUBBLICO – E per tutti coloro i quali si stessero interrogando sulla mancanza di un avviso pubblico, Falcomatà risponde dicendo: “Si tratta di una lamentela pretenziosa: da delibera, si prevede, di procedere in tempi brevi ad un avviso pubblico in assenza di un regolamento per la concessione degli immobili ad associazioni senza finalità di lucro; la gestione provvisoria serve a recuperare i dati utili in previsione del bando definitivo di affidamento. In mancanza del suddetto regolamento, si procede allo stesso modo in cui si è proceduto con la concessione del Cilea e quant’altro; in assenza di un precedente indirizzo politico, qualsiasi atto gestionale singolo di affidamento sarebbe illegittimo”.
IL RITORNO DEL MIRAMARE A SCOPO DI PROMOZIONE CULTURALE – Dopo 14 anni, dunque, il Miramare apre le sue porte alla città: è questo il successo più grande di cui si vanta l’amministrazione comunale, che ha accolto la proposta pervenuta, indirizzata a riportare la grande arte e la cultura vera a costo zero a Reggio Calabria.
“Abbiamo intenzione di tracciare una strada chiara per quello che sarà il futuro della città – prosegue Falcomatà – puntando sulla promozione del turismo culturale. Va ampliata l’offerta culturale. Reggio non può essere conosciuta solo per le sue bellezze artistiche e paesaggistice: abbiamo bisogno di riportare la vera cultura nei luoghi simbolo della città, nei gioielli di famiglia. Non possiamo non ragionare in grande. Dobbiamo lavorare in sinergia con gli enti locali, con le associazioni, con le istituzioni, e con tutti coloro che vogliono collaborare”.
Si tratterà, per adesso, di una riapertura parziale del Miramare, per quanto riguarda il suo terrazzo, i saloni ed i locali del piano terra, adibiti opportunamente per attività culturali dell’Associazione “Il Sottoscala”, che si ricorda opera nel campo della disabilità.
Questo e tanto altro è emerso stamane: l’amministrazione comunale, sempre a detta di Giuseppe Falcomatà, ha voluto metterci del suo, dando la possibilità di esporre, presso i saloni del Miramare, dei modelli in legno, realizzati all’interno del Laboratorio Modelli, fondato dalla dottoressa Flora Borrelli, che riproducono nei minimi particolari tutti i palazzi storici di Reggio, nonché il Corso Garibaldi. Una mostra, questa, ad opera degli studenti della Facoltà di Architettura; dunque, emerge la collaborazione con l’Università di Reggio, ma anche con il Conservatorio Cilea: non per niente, al fine di “riportare la musica e non la discoteca all’interno del Miramare”, in questi mesi si potrà assistere alle esibizioni dei ragazzi del Conservatorio, sempre nell’attesa del bando per l’assegnazione definitiva. Cultura, musica e tante altre mostre in programma, anche se l’ambizione più grande a cui si rifà il Comune è quella di “riappropriarsi – parole di Falcomatà – di beni che sono frutto di attività criminose, e ridare loro nuova vita. Abbiamo ottenuto, per mettere in mostra, – continua il sindaco – i quadri derivanti dalla confisca Campolo, assegnati all’amministrazione comunale. La credibilità prima di tutto – tiene il punto Falcomatà – Possiamo contare, inoltre, sul contributo dell’associazione Carical per la suddetta mostra”.
LE PRECEDENTI AMMINISTRAZIONI – Il Miramare, come tante altre iniziative portate avanti dall’amministrazione Falcomatà, fulcro di polemiche, insinuazioni, ma anche dati di fatto. E anche su quest’ultimo aspetto, il sindaco oggi ci ha tenuto a precisare alcune cose. Con documenti alla mano, infatti, è stato fatto, alla presenza della stampa, un rapido excursus storico sulle delibere approvate e messe in atto dalle precedenti amministrazioni:
Il “racconto” di Falcomatà parte dall’anno 2004, quando il Miramare va a scadenza di contratto e viene chiuso: “Stando a questo – dice il sindaco- fino a qualche minuto prima era perfettamente fruibile da parte dei cittadini a costo zero. A seguito di ciò – continua Giuseppe Falcomatà – viene concluso il contratto di locazione con durata di 6 anni con i proprietari di Villa Zerbi”.
Ed è a questo punto che si parla di numeri: da quanto emerge dai documenti, infatti, dal 2004 al 2012, il Comune versa 2 milioni e 300 mila euro di affitto nelle casse dei privati. “Con tutti questi soldi– a detta di Falcomatà – si sarebbe almeno potuto riparare i cornicioni del Miramare, cosa che non è stata fatta. Il 16 dicembre del 2004, con la delibera 634, si prevede, tra le altre cose, di rifarsi ad un professionista esterno per le attività culturali: si decide, così, di investire 400 mila euro. Noi oggi abbiamo difficoltà a recuperare 500 euro per recuperare i muri imbrattati della via Marina. A Villa Zerbi – incalza Falcomatà – in questi anni si sono svolte delle attività costate migliaia di euro. Rispetto a tali attività la domanda sorge spontanea: hanno fatto tutto da soli? La giunta ha avuto un consulente pagato oltre 3 mila euro al mese, al pari, si legge, di quello che percepivano gli assessori comunali. Quelli di oggi, percepiscono meno della metà delle somme precedenti”.
È stato trasmesso in maniera chiara, anche in questo caso, la scelta dell’attuale amministrazione di rifarsi a consulenti e a tutti coloro i quali vogliano presentare delle proposte, ma “senza la pretesa di ricevere. La città – continua Falcomatà – esce dalla secche contaminandosi di energie, però che non si parli di consulenze retribuite”.
LE POLEMICHE – “Il Miramare, in passato, è servito da deposito per ciò che non serviva a Villa Zerbi”, queste le dure parole del primo cittadino di Reggio Calabria, che tuona: “In passato si sarebbe dovuto andare a scuola di idee! Noi non accettiamo la polemica da chi oggi si erge a custode del bello e dei gioielli di famiglia e ieri rispetto al Miramare si è comportato diversamente, orientandosi verso altro e spendendo in altro!. Io la polemica strumentale di chi ha provato a svendere il Miramare è la città non la accetto! Noi il Miramare – specifica Falcomatà – non lo vendiamo a 15 milioni di euro: soldi che ci avrebbero fatto comodo! Noi rispondiamo prima di tutto alla nostra coscienza. Questa amministrazione restituisce il Miramare alla città a costo zero. È in corso – si ripete ancora – il bando per l’assegnazione definitiva nel pieno rispetto della destinazione alberghiera della struttura. Un bene aperto e in uso è più appetibile anche agli occhi di un investitore, e lo riapriamo per fare cultura, senza spendere soldi derivanti dal Comune. Non ci arrendiamo alla logica di ‘sono tutti gli stessi’: vi abbiamo fatto vedere plasticamente che non è così!”.
COSA HA FATTO IL COMUNE – E per dimostrare che “non sono tutti gli stessi”, il lungo discorso del sindaco Falcomatà si sofferma su quanto fatto dall’amministrazione, in risposta a chi pensa che nulla si stia smuovendo.
1)“In nove mesi – si comunica – non ci sono state proteste dei lavoratori della ex Multisevizi, ma solo presenze silenziose, mirate a conoscere cosa il Comune stesse facendo;
2) Sono state attivate le Società in House;
3) Per non parlare della liquidazione di Reges e Recasi: abbiamo deciso di chiudere quella pagina di società miste e di chiudere quello stesso percorso”, continua Falcomatà.
4) Ieri è stato ufficializzato l’abbassamento delle tasse.
5) Per quanto riguarda il nuovo Palazzo di Giustizia, è finalmente arrivata l’ultima tranche di 3 milioni di euro da parte del Ministero dei Lavori Pubblici e dei Trasporti, così da dare al più presto avvio ai lavori.
6) Lavori che sono già in corso a Piazza Italia e che si rifanno ad un più generale progetto di recupero e di conservazione dei beni culturali cittadini;
7) Reggio Calabria è stato il primo comune in Italia a firmare un protocollo d’intesa con il Fai e con le scuole sull’alternanza scuola-lavoro;
8) La raccolta differenziata porta a porta si sta espandendo anche in quelle zone che prima erano diventate dei veri e propri ghetti, come ad esempio Arghillà. Stiamo lavorando, inoltre, sull’emergenza abitativa.
9) Si ricordi ancora il conferimento dei beni dell’Atam: non si tratta, in questo caso – trasmette Falcomatà – di una salvezza fine a sè stessa, ma di un’azienda pubblica metropolitana a servizio della città. Si spera che l’udienza del prossimo 14 ottobre possa mettere la parola fine a tale vicenda.
10) Abbiamo ampliato l’offerta del wireless in città, un servizio che già c’era, ma non fruibile ormai da tanto tempo.
11) Sono state presentate le schede sulla mobilità alla Regione.
12) Per quanto riguarda il tema dell’immigrazione – continua ad elencare il sindaco – solo un anno fa la gestione di questa emergenza era soggetta ad un forte rischio di degenerare: l’amministrazione ha lavorato affinchè i migranti non stessero in luoghi non idonei, a rischio sicurezza, ma soprattutto in luoghi che dovrebbero essere destinati ad altro, come ad esempio le palestre che devono essere destinate al proprio uso.
13) Si è portata avanti una riorganizzazione della struttura amministrativa che rende più snello il lavoro e gli obiettivi posti da questa amministrazione.
14) Sono note a tutte le importanti attività di controllo messe in atto sull’abusivismo commerciale”.
IL BILANCIO – “Dire che il nostro sarà il primo vero bilancio – Falcomatà si è espresso anche su questo scottante tema – è servito anche a far riflettere sul fatto che gli altri bilanci sono stati sotto la lente di ingrandimento della Corte dei Conti; dunque, qualche problema c’era. Un bilancio vero, inoltre, perché come principio ci siamo dati di non fare previsioni gonfiate o eccessivamente ottimistiche”.
SUI PRESUNTI LEGAMI DI PARENTELA – Il sindaco di Reggio Calabria, rispondendo alle domande dei giornalisti, si è pronunciato in merito alle varie nomine, da lui stesso fatte, di presunti amici, parenti e condannati: “Rispetto a quello che sono vicende chiuse – ha detto – non ci vedo nulla di strano. Su quello che è ancora aperto, i motivi di opportunità devono portare ad una riflessione consequenziale. E sulla, sempre presunta, relazione di parentela con Abenavoli, Falcomatà ribadisce il fatto che non si tratta di una cosa vera, in quanto non suo familiare.
IL MIRAMARE E’ DI TUTTI – così si conclude l’incontro odierno a Palazzo San Giorgio.
Reggio: la risposta del sindaco Falcomatà sulla vicenda del “Miramare” [VIDEO]