Anche i primi della classe copiano

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Lo scandalo Wolkswagen e il ribaltamento delle nostre convinzioni sull’Europa

di Fabrizio Condemi – Tutti da bambini o ragazzi abbiamo avuto a scuola almeno un maestro, una professoressa, un insegnante severo, intransigente, magari anche rude e, spesso, collegato a materie importanti e difficili come il latino, la matematica, il greco, lettere, filosofia, ragioneria ecc. Oggi, che siamo adulti, magari con prole che va a scuola, oggi che comprendiamo meglio che quella severità era certamente una prerogativa positiva per il futuro degli scolari, siamo più contenti di trovare i nostri figli in quelle classi. Un maestro “buono” o poco intransigente, per quanto simpatico e amichevole, oggi ci appare come un insegnante che potrebbe non essere in grado di indicare la corretta via ai propri alunni, ai nostri figli, specie se tra essi ci sono i discoli, i maleducati o i problematici… Da genitori abbiamo capito che il maestro severo è certamente più sicuro per il futuro dei nostri bimbi. Anche i compagni di banco sono della stessa specie. Chi di noi vedeva il “secchione” come un grande amico? Chi non prendeva in giro la poverina che entrava in classe mentre tutti si giocavano la scuola o scioperavano per motivi futili? Chi ha provato simpatia per quella del primo banco che sapeva sempre tutto quando tu non riuscivi a rispondere durante una interrogazione alla lavagna? Nessuno. Eppure oggi vorremmo quella bambina come amica e compagna di banco dei nostri figli. Ci rende più sicuri. È naturale.

Ma cosa succederebbe se oggi, a decenni dall’addio alla scuola, dovessimo scoprire che quell’insegnante severo non era in grado di insegnare perché non conosceva la sua materia? Se scoprissimo che quella professoressa così intransigente con gli alunni si rivelava una persona che accettava “mazzette” per promuovere alcuni alunni più abbienti? E se scoprissimo che quel compagno così secchione era solo un abile “copione”, uno che aveva il compito già scritto, che conosceva già la traccia, magari per una amicizia con qualche dirigente? Come ci comporteremo oggi? Certo rimarremmo basiti, scioccati, allibiti. E probabilmente avremmo meno certezze sul futuro, cominceremo a guardare con occhi diversi quei professori meno rudi caratterialmente ma magari preparati e cercheremo di aiutarli educando meglio i nostri figli a rispettarli. Cominceremo ad apprezzare quella compagna di nostra figlia magari non bravina ma molto educata e di sani principi morali.

Angela Merkel – foto LaPresse

Ecco come ci sentiamo dinnanzi al furto, al ladrocinio, al terribile inganno posto in essere dalla Wolkswagen! Dalla Germania. Ingannare i propri alunni sulla materia più importante: la salute! Parliamo del tradimento del professore intransigente con l’alunno Grecia, del maestro che ha dettato le rigide regole ai paesi più in ritardo come l’Italia, l’Irlanda, il Portogallo o la Spagna. Adesso che abbiamo scoperto che il primo della classe copia, che il professore promuove gli alunni accettando mazzette cosa facciamo? Forse, tornando coi piedi per terra, capiamo che non ci sono più i “prof” di una volta, non c’è più nessuno che diventa primo perché studia più di altri, forse il nostro sistema, la nostra “scuola” Europa è davvero sbagliata e sorta su fondamenta fragili, creata da una generazione di professori e alunni che copiavano e prendevano mazzette per promuovere. Occorre magari rifondare ma per farlo, forse, dobbiamo abbattere questo carrozzone chiamato Unione Europea, arrestare i professori corrotti, allontanare chi copia per andare avanti, e ricreare una nuova (futura) Europa ripartendo dalle solide basi create dai veri professori di una volta, da quella che era chiamata CEE,  i cui padri fondatori non avrebbero mai permesso di creare una Europa con una moneta unica, con una banca globale ma gestita da uno stato solo mentre nello stesso territorio vivono 15/20 economie e ordinamenti giuridici diversi, si sarebbero opposti alla nascita di una Europa che avrebbe permesso la creazione di nuovi muri, proprio come quello di Berlino, atti a dividere i popoli per beghe politiche e non a difenderli.

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