Catania: IX Premio Ninfa Galatea, consegnati i riconoscimenti

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 Puntare sulla cultura ridando vita ai beni sottratti alla mafia, utilizzando le oltre 2500 strutture confiscate, creando nuove opportunità di crescita e di sviluppo”. Questo l’argomento principale della IX edizione del Premio Ninfa Galatea, ideato e promosso da Enzo Zappulla, presidente dell’Istituto di Storia dello Spettacolo Siciliano, ribadito più volte da Francesco Carpinato presidente del consiglio di amministrazione della società “Gli Ulivi”, che gestisce il Lido dei Ciclopi location storica della manifestazione, bene confiscato alla mafia. La conduzione della cerimonia di premiazione è stata affidata a Gisella Calì, la quale ha annunciato i nomi dei vincitori decretati dalla giuria di qualità presieduta da Sarah Zappulla Muscarà e composta da Fulvia Caffo, Elena Ciravolo, Caterina Maugeri Costanzo, Michela Sacco Messineo, e Margherita Spampinato. Per essere riuscita a raccontare in maniera delicata ed allo stesso tempo audace, attraverso l’ascolto della drammatica storia di Irina e le sue bambine portate via dal padre,  un tragico fatto di cronaca ancora vivo nella memoria di tutti, la giornalista e scrittrice Concita De Gregorio si aggiudica il Premio Ninfa Galatea 2015 sezione Letteratura, per il romanzo “Mi sa che fuori è primavera” (Narratori Feltrinelli). “L’unica terapia possibile ad una sanguinante tragedia umana vissuta da questa madre e donna – spiega la premiata – è stata la parola, trasformata in ascolto per superare il trauma, divenuta elemento necessario per cicatrizzare le ferite dell’anima”. Ed ancora aggiunge: “Ricordare per essere ancora felici sfidando giudizi e pregiudizi tra l’indifferenza e la superficialità che circonda questa crudele storia”. Alcuni passi salienti del libro, subito dopo la proclamazione, sono stati letti dall’attrice Mimì Scalia. Per il Teatro il Premio Ninfa Galatea 2015 è andato a Galatea Ranzi, per aver dato corpo e passione a svariati personaggi del mondo teatrale, cinematografico e televisivo penetrando nelle pieghe più intime dello spirito dei ruoli interpretati, incarnando così il concetto di attore prediletto da Shakespeare. Dopo la premiazione, prima di congedarsi dal pubblico, Galatea Ranzi si è raccontata ai numerosi presenti interpretando alcuni passi di Nathalie Gainsbourg e Maria Ortese suscitando un crescendo di emozioni. Forte e deciso l’intervento del Procuratore della Repubblica di Gela Lucia Lotti, la quale ha sottolineato come i beni confiscati alla mafia debbono diventare simbolo di una legalità ritrovata e scelta radicale di un cambiamento sociale e politico, che deve continuare a crescere.

E.G.

Foto Servizio Vincenzo Musumeci

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