La diffusione del punteruolo rosso a Reggio e provincia stà uccidendo centinaia di palme: non c’è paese dove una pianta non è stata colpito dall’animale
Il punteruolo rosso è un coleottero curculionide, originario dell’Asia, micidiale parassita di molte specie di palme. A seguito del commercio di esemplari di palme infette, raggiunse negli anni ottanta gli Emirati Arabi e da lì si diffuse in Medio Oriente e in quasi tutti i Paesi del bacino meridionale del Mar Mediterraneo, sino alla Spagna. La prima segnalazione in Italia è del 2004 e si deve ad un vivaista toscana che aveva importato delle piante dall’Egitto.
Per lo storico degli alberi Antimo Palumbo il parassita potrebbe portare all’estinzione delle palme a Roma entro il 2015. Il punteruolo colpisce parecchie specie di palme tra cui le più diffuse varietà ornamentali mediterranee, la palma delle Canarie e quella da dattero, ma anche la palma da cocco e quella da olio. Altre specie su cui sono stati segnalati attacchi sono la palma di Betel, da zucchero, la palma americana, quella cinese, da succo ed altre. Alcune specie, quali la palma nana, erano ritenute immuni all’infestazione in quanto si pensava che la loro secrezione gommosa potesse costituire una barriera contro l’attecchimento del parassita, invece si è riscontrato che anch’esse sono vulnerabili all’animale.
L’infestazione può essere a lungo asintomatica e manifestarsi solo in una fase avanzata. I primi sintomi sono rappresentati da un anomalo portamento della chioma. Nei casi più gravi si arriva alla perdita completa delle foglie, per cedimento del rachide fogliare. Nello stadio terminale della infestazione si produce un vero e proprio “collasso” della pianta: solo a questo punto il parassita abbandona la pianta attaccata migrando su un nuovo esemplare. Il controllo del punteruolo è “problematico” e molto difficile a causa del concorso di molteplici fattori: gli adulti si muovono con facilità e possono eludere eventuali barriere di protezione. I trattamenti chimici curativi richiedono l’impiego di insetticidi; trattamenti tardivi, oltre ad essere inutili per risolvere l’attacco nella pianta infestata, sono anche di scarsa efficacia. L'”epidemia” che si è diffusa a Reggio e provincia stà letteralmente uccidendo centinaia di palme: non c’è paese dove una pianta non è stata colpito dall’animale. Da oltre un anno, seppur si tenta di trovare delle soluzioni come cure preventive o l’abbattimento delle palme infette, non si riesce a fermare l’avanzata del coleottero.