Grecia, Tsipras vince le elezioni e convince i mercati: asfaltati gli scissionisti [FOTO]

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La scelta di rinnovare l’intesa coi creditori è stata ripagata dall’elettorato: Tsipras si conferma primo ministro e progetta già il nuovo Esecutivo

LaPresse/Xinhua

Alle urne sono andati in pochi: soltanto il 55% degli elettori greci ha voluto scommettere su un partito per determinare il futuro assetto politico del paese. Il restante 45% ha preferito rimanere a casa, in polemica con qualunque realtà rappresentativa. Un bilancio piuttosto magro sul fronte fiduciario, soprattutto in rapporto all’ultima tornata referendaria e agli istinti di partecipazione che nel bene e nel male erano stati intercettati dallo spregiudicato Tsipras. E proprio l’ex primo ministro greco ha potuto gioire nella notte per la propria riconferma: sì, perché Syriza – in compagnia dei Greci indipendenti – potrà fondare un nuovo Esecutivo, maggiormente coeso dopo i tumulti interni e la scissione orchestrata da Panayiotis Lafazanis.

Quest’ultimo, strappando appena il 2,86% dei consensi, resterà spettatore della futura legislatura, non avendo superato la soglia di sbarramento minima per l’accesso in Parlamento. Syriza, invece, col suo 35,5% assorbe le polemiche e ottiene una netta affermazione ai danni di Nea-Demokratia, il partito moderato di centro-destra guidato da Meimarakis che si è fermato al 28%. In ascesa anche Alba Dorata, che col 7% dei consensi accresce il proprio bottino parlamentare.

Sotto il profilo pratico quali ricadute ha il voto greco? Innanzitutto bisogna parlare di una scelta di campo: Tsipras ha azzardato la rottura coi creditori, è tornato sui suoi passi, ha firmato un accordo oneroso per Atene e ha ottenuto il plauso dell’elettorato. E’ evidente come la polemica degli ultimi mesi, quella contro l’austerità a oltranza orchestrata da Varoufakis e dalla minoranza interna, non abbia fatto premio al momento del verdetto elettorale: i greci hanno apprezzato un usato sicuro (leggasi troika) rispetto all’azzardo di un default. Analogamente il nuovo equilibrio mette a riparo l’accordo coi creditori, tranquillizzando i partner comunitari e i mercati sulla tenuta dell’intesa.

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