L’Anci sulla sicurezza chiede strumenti e risorse. Falcomatà e Mauro: “Reggio città di frontiera. Torniamo ad affermare la supremazia dello Stato”

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palazzo san giorgio“Il Governo stia vicino ai Comuni e alle Città Metropolitane sul tema della sicurezza. Spesso i Sindaci, soprattutto nelle realtà meridionali, sono chiamati ad affrontare questioni complesse e problematiche, il più delle volte con risorse ridotte praticamente allo zero. Su questi temi è necessario fare fronte comune e chiedere al Governo interventi incisivi ed immediati”. È quanto ha dichiarato il Sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà al termine dell’incontro romano tenutosi nell’ambito della riunione dell’Anci dedicata alla sicurezza nelle Città Metropolitane. L’assemblea ha licenziato un documento, presentato al Governo sotto forma di disegno di legge, che chiede per i Sindaci maggiori poteri, strumenti legislativi più agili, un aumento di risorse in termini di uomini e mezzi ed un maggiore supporto dalle forze dell’ordine. Accompagnato dal consigliere delegato alla Città Metropolitana di Reggio Calabria Riccardo Mauro, insieme con gli altri Primi Cittadini delle Città Metropolitane, il Sindaco Falcomatà ha partecipato all’incontro con il Ministro dell’Interno Angelino Alfano sottoponendo una serie di problematiche inerenti il settore della sicurezza nella città dello Stretto. “Spesso i Sindaci vengono lasciati soli a gestire situazioni complesse – ha spiegato Falcomatà – la verità è che il tema della sicurezza delle aree urbane è una patata bollente che nessuno riesce davvero a gestire. Ed è così che ai Sindaci spetta il compito di avamposto della legalità in territori difficili, pieni di contraddizioni e spesso con risorse ridotte allo zero”. “Nella città di Reggio Calabria – ha aggiunto il Consigliere Delegato Riccardo Mauro – siamo di fronte ad una serie problematiche da affrontare con urgenza. Su tutte abbiamo segnalato quelle relative all’abusivismo abitativo, nonché lo sfruttamento della prostituzione, una piaga indecente che determina un vero e proprio dramma sociale, con centinaia di persone ridotte in schiavitù da gente senza scrupoli che fatico a definire uomini. E rispetto alla questione abitativa dobbiamo riflettere con attenzione: le indagini della magistratura hanno rivelato che esiste in alcuni casi una sorta di mercato nero che tenta di mettere le mani sull’edilizia popolare pubblica, sottraendola allo Stato attraverso le occupazioni, spesso coinvolgendo bambini e persone disabili. Una situazione intollerabile per una città già sciolta per mafia che tra mille difficoltà è tornata sul sentiero della legalità”. “Sono temi che, soprattutto a Reggio Calabria – ha proseguito il Sindaco Falcomatà – non possono essere affrontati come semplici questioni di ordine pubblico, né possono essere demandati alle sole funzioni della polizia locale. Il Ministro Alfano, i vertici delle forze dell’ordine e della magistratura sanno bene che fenomeni come l’abusivismo abitativo, lo sfruttamento della prostituzione, così come lo spaccio di droga al dettaglio, sono strumenti utilizzati dalle mafie non solo per il drenaggio di risorse liquide, ma soprattutto per il controllo del territorio. Una problematica che non può essere lasciata in mano all’esclusiva gestione della polizia locale, che spesso si trova ad agire isolata, con immani difficoltà e risorse carenti. È necessario un maggiore coordinamento tra le forze dell’ordine, una maggiore sburocratizzazione delle procedure, ed al contempo un’iniezione di risorse, di uomini e mezzi, per affrontare questioni che, in territori difficili come Reggio Calabria, rischiano di diventare vere e proprie emergenze. Lo Stato deve tornare ad affermare la sua supremazia, il controllo del territorio non può essere demandato alle istituzioni più periferiche. Il disegno di legge sulla sicurezza è un primo passo per affrontare il problema, ma chiediamo un iter parlamentare rapido che garantisca interventi immediati”.

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