Messina, Ialacqua dimettiti: l’Udc agita lo spettro delle elezioni anticipate. Reset contro Accorinti: o fai il sindaco o sali sulle barricate

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La solidarietà espressa ai membri del Collettivo Pinelli rischia di far saltare anzitempo la legislatura. Per l’Udc è inaccettabile la condotta delle istituzioni messinesi, mentre Tinaglia richiama il primo cittadino sui doveri della rappresentanza

Continua a tenere banco, in città, la polemica sulla partecipazione dell’assessore Ialacqua alla manifestazione delle forze antagoniste. L’esponente della Giunta, spalleggiato dalle improvvide dichiarazioni del sindaco, ha di fatto legittimato una contestazione che è costata sette giorni di prognosi ad un agente della Polizia Municipale, scendendo in piazza e “pretendendo” – in quanto “complice” – la scarcerazione di Irene Romeo e Sergio Runcia, arrestati per i disordini di Piazza Pugliatti.

Il gruppo consiliare dell’Udc ha chiesto le dimissioni di Ialacqua, vieppiù considerando le enormi responsabilità amministrative a carico della Giunta. “Questo episodio indecoroso non è il primo e arriva dopo la pessima reputazione a livello europeo causata dal post su internet  del Transeuropa Festival, nel quale si leggeva che la città  ‘è stata per decenni amministrata da partiti legati alla mafia’, senza che nessuno, dal sindaco agli assessori di questa giunta, abbia alzato un dito in difesa della nostra città. Il bicchiere è ormai colmo. E’ arrivato il momento di aprire un serio confronto in consiglio comunale per valutare che futuro dare a questa legislatura” hanno affermato con piglio minaccioso gli esponenti centristi del consesso civico.

Sulla stessa lunghezza d’onda l’associazione Reset, che sottolinea l’esasperante matrice ideologica che emerge da ogni confronto, si parli di cinghiali o tende. “I 15 Messinesi che perdono il lavoro ogni giorno ed i 10 che ogni giorno abbandonano Messina hanno meno importanza della demagogia e della polemica che alimenta ‘fazioni’ differenti ormai divenute una sorta di clan“. Da qui l’invito di Tinaglia al sindaco: scegliere se arroccarsi dietro posizioni anarchiche o ricoprire seriamente un ruolo di rappresentanza istituzionale della città.

L’eco delle polemiche è giunto sino a Roma, laddove Vincenzo Garofalo – parlamentare di Area Popolare – ha voluto commentare l’accaduto. Sottolineando la gravità delle scelte dell’Amministrazione,il deputato ha ricordato come il disagio possa essere sanato soltanto nel rispetto delle leggi: “Pensiamo a cosa avverrebbe se ciascuno si sentisse tacitamente autorizzato a piantare tende dove vuole, occupare abusivamente edifici e scuole, vendere, senza avere la licenza, bevande come avvenuto alla passeggiata a mare”. In gioco ci sono le regole del vivere comune, conclude Garofalo, che devono essere rispettate e fatte rispettare.

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