Il primo cittadino difende l’assessore Ialacqua dopo la partecipazione al corteo degli antagonisti. Urla e strepiti dai banchi del Consiglio, ma senza rotture effettive
La richiesta di dimissioni nei confronti dell’assessore Ialacqua, piovuta da più parti, è stata quasi unanime e d’altronde non avrebbe potuto essere diversamente: o si sta con le istituzioni e con chi difende la cittadinanza, o ci si schiera in maniera “complice e solidale” con due soggetti arrestati per violenze nei confronti di un vigile urbano. Le minacce della Cisl, con lo sciopero proclamato e con le dimissioni paventate dagli agenti del Corpo, stanno lì a testimoniare il malcontento delle forze dell’ordine. Una soluzione intermedia, al netto delle diavolerie retoriche, era praticamente impossibile su questo piano.
Posizioni critiche, con toni e sfumature differenti, sono state espresse da Nina Lo Presti, Luigi Sturniolo e Ivana Risitano. La prima, in particolare, ha puntato l’indice contro l’Aula, accusata di fare opposizione su tematiche di basso rilievo, facendo perder tempo alla città e distogliendo il consesso dai temi importanti per la popolazione. Una posizione condivisa da Sturniolo, che ha invitato a ridimensionare il caso e a valutare con meno partigianeria la vicenda. Su posizioni combattive, invece, l’esponente di Cambiamo Messina dal Basso, sorella di uno dei leader del Collettivo Pinelli (Claudio Risitano). Intervenendo in aula, la consigliera ha ricordato come Accorinti abbia ereditato una situazione disastrosa ed il tentativo di addebitare all’attuale Giunta lo stato di degrado in cui versa la città sarebbe – a suo giudizio – ingeneroso o malevolo.