Messina, l’esempio del Margherita e la prudenza di Ardizzone

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L’Udc non scioglie le sue riserve dopo il confronto con l’assessore regionale. La storia dell’ex ospedale della zona nord va ancora chiarita

L’idea di un polo sanitario d’eccellenza che sorgerà dall’accorpamento del Piemonte e del Centro Neurolesi Bonino-Pulejo continua a non convincere l’Udc, che – tramite il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone – esprime scetticismo sui possibili risultati nel medio periodo. E proprio il parlamentare regionale ricorda come, con le medesime finalità, in passato s’investì sull’Ospedale Regina Margherita, ottenendo un bilancio non magro, ma addirittura fallimentare: 12 anni dopo la rivoluzione auspicata, l’ex presidio è diventato un ricordo storico della comunità e un fulgido esempio per contrastare i disegni verticistici sulla sanità locale. Quattro assessori regionali hanno occupato lo scranno più alto per tutelare la salute dei messinesi, ma di novità non se ne sono mai registrate. Eppure il proposito era dei migliori e per questa ragione la classe dirigente si trovò a firmare cambiali in bianco. Da qui, dalla storia maestra, deriva la prudenza adamantina con cui oggi Ardizzone prende di petto la questione Piemonte, senza dimenticare il Margherita, su cui il presidente dell’Ars non demorde nell’esprimere una richiesta di chiarezza.

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