MessinAmbiente, la nuova Tari potrebbe non bastare

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I debiti della società di via Dogali sono al centro dello scontro politico. L’ultima lettera del commissario liquidatore diventa un’arma contundente usata dai consiglieri dell’opposizione contro la Giunta. Fra debiti fuori bilancio e deficit di trasparenza, il Comune si prepara all’ennesimo tour de force

accorinti e ciacciProdurre scientificamente un debito fuori bilancio non è un’ipotesi all’ordine del giorno: è questa la posizione critica assunta da diversi esponenti del consesso civico in merito all’approvazione della nuova Tari proposta dall’Amministrazione Accorinti. In prima fila fra i contestatori c’è Giuseppe Santalco, il quale ha chiesto alla Giunta di offrire chiarimenti in merito alla lettera indirizzata dall’ex liquidatore Alessio Ciacci al primo cittadino. Una lettera, quella inoltrata nel luglio scorso, con la quale il commissario di Lucca evidenziava come i fondi stanziati dal Comune non sarebbero stati sufficienti per coprire i costi dei servizi offerti da MessinAmbiente. Il rischio, insomma, è che il salasso economico non sia neppure sufficiente a sanare le criticità, criticità drammaticamente emerse nella stagione estiva con la mancata raccolta lungo il perimetro cittadino. E mentre si tenta di quantificare l’ammontare di questo debito extra, qualora esistesse, i tempi per l’adozione dell’imposta stringono e Palazzo Zanca vede all’orizzonte l’ennesimo tour de force.

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