Reggio, i Portatori della Vara dedicano una mostra a Don Italo Calabrò: “per rievocare il vero significato della Processione” [FOTO]

StrettoWeb

L’assessore provinciale alla Cultura, Eduardo Lamberti Castronuovo, illustra i significati profondi  insiti nella Processione del quadro della Madonna della Consolazione. In vista delle imminenti Feste Mariane, i Portatori della Vara dedicano una mostra a don Italo Calabrò “Portatore  di Consolazione”

reggio mostra don italo calabrò (3)Don Italo Calabrò. Portatore di Consolazione”: questa la mostra che sarà inaugurata presso la sede della Provincia di Reggio Calabria, giovedì 10 settembre alle ore 18.00. Gli orari di apertura previsti fino al 15 settembre sono i seguenti: mattina – 10.00, 12.30; pomeriggio – 17.00, 20.00.

Una mostra fortemente voluta dai Portatori della Vara della Madonna della Consolazione, riuniti sotto la loro Associazione.

“Ai portatori – si trasmette – don Italo insegnava a sopportare il dolore, a saper convivere con un peso grave sulla spalla… […]”.

Stamane, presso Palazzo Foti, è stata organizzata una conferenza di presentazione della suddetta mostra, che ben si inserisce nel contesto in corso, quello delle imminenti Feste Mariane.

Presenti all’incontro odierno, tra gli altri, il presidente dell’ “Associazione Portatori della Vara” Gaetano Surace, e l’assessore alla Cultura, Eduardo Lamberti-Castronuovo, il quale ha sottolineato l’importante significato che riveste per la città la processione del quadro della Madonna della Consolazione, “talvolta disconosciuto – ha dichiarato l’assessore alla stampa – soprattutto dai giovani”.

reggio mostra don italo calabrò (1)E proprio in merito alla Festa della Madonna della Consolazione, Lamberti-Castronuovo comunica importanti novità: tra queste, c’è da evidenziare il fatto che, grazie alla collaborazione con il Comandante della Capitaneria di Porto, Andrea Agostinelli, saranno sparate 21 salve di cannone proprio dalla Capitaneria.

“Questo – continua l’assessore – per ricordare un evento importante: alla Sacra Effige viene attribuito il miracolo di aver salvato la città dalla carestia. La storia narra che passava dalla Stretto di Messina un convoglio con un grosso quantitativo di grano: quando il comandante venne a sapere della carestia che in quel momento aveva attanagliato Reggio, deviò metà del carico verso la città, salvandola. È doveroso ricordare l’episodio in questione”.

Significati: di ciò si è parlato, dei significati riferiti alla processione della Madonna: “La processione si fa perchè ha un senso – sempre parole di Eduardo Lamberti-CastronuovoQuesto senso noi abbiamo voluto sottolinerarlo con i Portatori della Vara, che sono simbolicamente i portatori dei problemi della città: portare la Vara non significa solo portare la Sacra Effige in mostra. Abbiamo voluto con loro realizzare un progetto: costruire  un revival di quelli che sono i significati”.

Un’ulteriore novità, infatti, risiede proprio nel volere rendere manifesti questi “significati”: in molti non conoscono il motivo per il quale il quadro della Madonna in processione si gira verso il mare arrivato nei pressi di via Plebiscito. “Ebbene – spiega l’assessore Eduardo Lamberti-Castronuovoin quella  direzione c’era una volta la pescheria: i Portatori della Vara in prima istanza erano pescatori. Quest’anno, grazie all’ausilio di un artista reggino, Ilario De Marco, esporremo un piccolo plastico, una ricostruzione in scala della pescheria proprio all’altezza di via Plebiscito, così la gente capirà”.

reggio mostra don italo calabrò (2)Tante buone nuove, dunque, che si vanno ad aggiungere alla sopra citata mostra allestita a Palazzo Foti. Una mostra rievocativa attraverso le immagini e le fotografie che sono in possesso dei Portatori della Vara, “che cercano – chiosa l’assessore – di fare vedere ai giovani come si svolgeva la processione nel passato. Sarà un momento molto bello: rievocare il passato ci serve per andare avanti, per capire da dove veniamo, che cosa vogliamo fare, per capire che il popolo dei reggini non è un popolo di beduini, di mafiosi, di ‘ndranghetisti o di gente che non sa fare. È un popolo fatto di persone che sanno fare, ma che spesso si perdono”.

Ciò che, con queste parole, vuole fare l’assessore Eduardo Lamberti-Castronuovo, è prendere le distanze da coloro che associano la religione alla politica o alla mafia, e ricalcare la dovuta devozione che i giovani soprattutto devono mostrare nei confronti delle loro origini. Dei giovani, come ricordato, che hanno dato vita al Concerto di domenica scorsa in Piazza Indipendenza, “Sulle note del bergamotto”, (1000 ragazzi vi hanno partecipato), durante il quale, alla presenza di 20mila persone, la Provincia ha accolto la Sacra Effige della Madonna floreale.

Condividi