Si è tenuta questa mattina a Messina, la Conferenza Stampa di presentazione della 9° edizione del Salina Doc Fest
Nel Salone degli specchi di Palazzo dei Leoni, sede della Città Metropolitana di Messina, la direttrice artistica Giovanna Taviani, insieme alla Professoressa Alessia Cervini del DAMS di Messina, a Francesco Gulletta della Messina Film Commission e all’avv. Giuseppe Siracusano, presidente di “Salina Isola Verde, associazione albergatori ed operatori turistici dell’Isola di Salina”, ha presentato la rassegna del 2015. La nuova collaborazione con la Messina Film Commission ed il Dipartimento di Scienze cognitive della Formazione e degli Studi Culturali dell’Università degli Studi di Messina ha portato finalmente l’importante festival nell’ambito territoriale “naturale”, cioè la Provincia di Messina.
Tre anteprime italiane. Nove i film in concorso. Dal sogno kazako, che Andrea Segre chiude proprio con una citazione di Ecce Bombo (I sogni del lago salato), al fantasma visionario di Those Who Feel The Fire Burning (Morgan Knibbe), dall’Africa di Concerning Violence (Göran Olsson) a Gerba e a Parigi con Brule la mer (Maki Berchache, Nathalie Nambot), fin nel convento dei Rom in Belgio (Kosmos di Ruben Desiere) o nel campo zingaro di Tor De Cenci (Romeo e Giulietta di Massimo Coppola). “Abbiamo scelto le opere pensando al pubblico”, dice Taviani, “non solo agli addetti ai lavori. È un viaggio ai bordi del mondo – tra Siria, Kazakistan, Angola,Parigi, Auschwitz, Roma, Bruxelles che ha tutta la forza del grande cinema.”
Si parlerà di Conflitti e Periferie anche con Ascanio Celestini, che il 18 settembre riceve il Premio Ravesi Dal Testo allo Schermo, e con tutti gli ospiti del festival: Giovanni Maria Bellu, Curzio Maltese, Federico Rampini, i registi Agostino Ferrente e Stefano Savona, l’attrice palestinese Tasneem Fared e i musicisti della maratona finale al faro di Lingua, con la consegna del “Premio Clandestino SDF 2015”: Lorenzo Fragola, Mario Incudine, Sarah Jane Morris, I Kalvi, Le Malmaritate, Piero Pelù, Raf e altre sorprese.
SalinaDocFest aderisce, inoltre, all’iniziativa Posto Occupato, la campagna contro la violenza sulle donne che è nata in provincia di Messina e si è diffusa in tutto il mondo: dalla periferia al centro. Il posto occupato è dedicato a Omayma Benghaloum (34 anni, tunisina) mediatrice culturale presso l’ufficio immigrazione di Messina. Uccisa il 4 settembre da un marito che non capiva le sue scelte.
Il festival ha il patrocinio dell’Associazione Carta di Roma, fondata dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti (CNOG) e dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana (FNSI) per promuovere un’informazione corretta sui temi dell’immigrazione.