Aeroporto dello Stretto: “siamo nei guai, ostaggio di 4 sindacati”. Stop ai voli già da mercoledì 7?

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Aeroporto dello Stretto, situazione critica: lo scalo non riesce a risolvere la questione legata al personale e le ultime scadenze perentorie si avvicinano. Rischio chiusura sempre più concreto

L’Aeroporto dello Stretto è sempre più nei guai, e rischia di chiudere definitivamente le attività in un anno, il 2015, che comunque sta già di per se’ registrando il record negativo della storia per numeri di passeggeri. La scadenza del 15 ottobre è sempre più vicina: entro quella data, 12 giorni da oggi, bisognerà presentare all’ENAC la soluzione alle criticità rilevate sin dagli scorsi anni. Ma la novità del giorno è che lo stop dei voli potrebbe arrivare molto prima, tra appena 4 giorni, mercoledì 7 ottobre. Ad illustrare le condizioni è stato il Presidente della SoGAS, la Società di Gestione dell’Aeroporto dello Stretto, in un incontro con la stampa convocato stamattina presso gli uffici dello Scalo.

Salta il contratto con Aviapartner per la cessione dell’handling, situazione disperata

Stamattina prima dell’incontro con la stampa s’è riunito il Consiglio di Amministrazione della SoGAS regolarmente convocato con al primo punto dell’ordine del giorno proprio l’ok al contratto  con Aviapartner per la cessione dell’handling. “Purtroppo – spiega Porcinoda tempo i sindacati cercano di farci saltare il contratto con Aviapartner per la cessione dell’Handling, un contratto che risolverebbe la questione, in quanto risparmieremmo 400.000 euro e sistemeremmo Sogas Service. Stamattina eravamo arrivati al dunque nel CdA, ma prima della votazione il rappresentante del Comune s’è alzato e se n’è andato facendo saltare tutto, ha detto “per motivi di famiglia” e siamo rimasti in tre. Il rappresentante della Provincia ha votato a favore, quello della Regione contro, io mi sono dovuto astenere perché da Presidente non posso rischiare di mostrare che faccio cose per interesse. Quindi non abbiamo potuto approvare il contratto”.

“Adesso Aviapartner se ne andrà: doveva prendere servizio dopo la firma in settimana – aggiunge Porcino – ma il mio CdA non mi ha autorizzato a firmare il contratto. La situazione è disperata: da mercoledì 7 SoGAS non potrà più fare l’handling perchè per quella data non siamo certificati, abbiamo appaltato quella certificazione perché non era conveniente per la Sogas e per questo avevamo ceduto tramite bando ad Aviapartner. L’unica speranza rimarrà quella di chiedere all’ENAC un’ulteriore soluzione tampone, ci proveremo lunedì mattina, altrimenti da mercoledì non potremo più fare l’handling e quindi non avremo più voli. Rimarrà solo Alitalia che è in autoproduzione, ma non gli potremo più fornire alcuni servizi e ci sarebbe un contraccolpo generale immediato. I miei dipendenti sanno bene queste cose: in questo comportamento si può notare tutta la loro professionalità” afferma scettico e rammaricato il Presidente Sogas.

Il duro scontro con i sindacati: “un Aeroporto di una Città Metropolitana ostaggio di 4 RSA”

Quello di Porcino sui sindacati è uno sfogo durissimo: “viviamo una situazione paradossale e ai limiti dell’illegalità, su cui mi auguro che la Procura della Repubblica accenda al più presto i riflettori. Io ho fatto il sindacalista per 25 anni, vengo dalla gavetta, sono per la legalità più assoluta. Oggi il comportamento dei sindacati della Sogas è raccapricciante. Siamo ostaggio di 4 RSA. Voi ditemi se una società di capitali che gestisce l’Aeroporto di una delle 10 città metropolitane d’Italia può essere ostaggio di 4 RSA. Siamo consapevoli di avere la colpa di aver leso la maestà di questi sindacati con provvedimenti di carattere disciplinare che non hanno neanche impugnato davanti al giudice del lavoro, da quel momento hanno rotto le relazioni sindacali, non vogliono parlare con Porcino, ma non si rendono conto che è Porcino che non vuole parlare con pseudo sindacalisti. Porcino vuole parlare con sindacalisti che non parlano di fatti propri, ma dell’azienda, e con sindacalisti che abbiano a cuore l’azienda. Questi pseudo sindacalisti invece non valutano l’aspetto aziendale e tengono soggiogata la società. Se ai soci piace così, io non ho problema: sono un tecnico mandato qui dalla politica. Se va bene alla politica va bene anche a me: ma io adesso non vado via, andrò via solo quando me lo chiederà il mio socio di maggioranza che mi ha nominato. Finchè sono qui, continuerò la mia battaglia per la legalità e per salvare, nella legalità, questa società. Adesso, proprio per quest’impuntarsi dei sindacati, stiamo per fallire e ne andranno di mezzo 92 padri di famiglia con tutto il relativo indotto. Se entro il 15 ottobre non risolviamo tutto, l’ENAC prenderà i provvedimenti previsti dalle norme, io dovrò consegnare i libri in tribunale, la SoGas verrà dichiarata fallita e non ci sarà più neanche un lavoratore. Sarà il risultato di questi pseudo sindacalisti“.

La scadenza del 15 ottobre: “è perentoria e qualcuno forse non l’ha capito”

Forse qualcuno non ha capito che la scadenza del 15 ottobre – prosegue Porcinoè perentoria e definitiva. Hanno già chiesto una proroga ma non è stata concessa e non poteva essere concessa perchè eravamo in scadenza già a febbraio, ci avevano dato una proroga di 45 giorni, ne sono passati 240. Ci avevano illustrato le tre criticità da risolvere, che erano l’aerostazione, il ripianamento delle perdite e la razionalizzazione del personale. I primi due punti li abbiamo già risolti da tempo: grazie alla Regione abbiamo risolto il problema dell’aerostazione, l’allora Assessore De Gaetano e il Presidente Oliverio hanno cristallizzato il provvedimento. Grazie alla Provincia abbiamo risolto il problema del ripianamento delle perdite, Raffa ha deciso di sostituirsi ai soci inadempienti pagando un milione di euro. Ma sul personale non siamo riusciti a fare nulla, perchè i sindacati ci tengono in ostaggio, dicono che non vogliono parlare con me, io ho fatto un passo indietro, ma neanche quando parlano con altri si trovano delle soluzioni. Se entro il 15 ottobre non andremo all’ENAC con proposte serie, la concessione verrà ritirata e la SoGas fallirà. Dobbiamo risolvere entro 12 giorni la vicenda del personale, e non credo sinceramente che ci riusciremo“.

La situazione del personale: “neanche a Catania, Genova e Lamezia come qui…”

Porcino focalizza la situazione del personale: “abbiamo a disposizione un personale che potrebbe gestire un aeroporto con un milione e mezzo di passeggeri, il triplo del nostro. Abbiamo 12 responsabili di turno: pensate che Catania ne ha 7, Genova e Lamezia Terme 5. L’ENAC – non la Sogas ma l’ENAC – ha calcolato che l’incidenza del personale sulle casse della SoGas è del 93%, un dato confermato dall’ufficio di controllo della Regione Calabria, enti terzi rispetto a noi. Oggi abbiamo 6-7 dipendenti che ci costano 9.000 euro al mese, oltre 100.000 euro l’anno, non è una cosa normale, è il doppio rispetto a quello che è previsto dal contratto collettivo di lavoro. Ci sono dipendenti con super-stipendi, quando sono arrivato qui nel 2011 ho trovato persone a cui venivano pagate 9.000 ore di straordinario. Io ho limato tutte queste cose e ho dato fastidio, mi rendo conto di aver dato fastidio alle tasche e all’agio familiare, ma io sono qui per mettere in sesto una società e cercare di applicare le regole che in Sogas non c’erano, adesso si intravede un barlume di legalità e ovviamente non gli sta bene, ma come dicevo ad alcuni lavoratori, il malato di tumore per curarsi deve cercare di rivitalizzare le cellule vive che devono combattere le cellule cancerogene. Se non si rivitalizzano quelle vive, quelle cancerogene prenderanno il sopravvento e in Sogas purtroppo sta succedendo quello. Fanno le raccolte firme… bah non so che dire, evidentemente Salvini ha fatto scuola…”

“Hanno simbolicamente occupato l’aerostazione – dice ancora Porcino – ma lo sapete che una di quelle che ha messo il cartello è anche un’attivista del Movimento 5 Stelle? Hanno voluto rompere i rapporti sindacali con il presidente, e io mi sono anche fatto indietro, ma vi rendete conto che mentalità e cultura hanno? Non è corretto neanche nei confronti della loro proprietà. Noi abbiamo dimostrato con dati reali che qui c’è personale in sorpannumero rispetto alle reali necessità. Abbiamo persino individuato strumenti che possono far respirare la società, con gli ammortizzatori sociali, tra mobilità e cassa integrazione gli esuberi potranno comunque percepire l’80% del loro stipendio grazie ad un fondo speciale, qualcuno dice che gli conviene stare in cassa integrazione perchè rispetto allo stipendio guadagna 150 euro in più, e la nostra proposta era di fargli avere un processo di riqualificazione professionale proprio durante il periodo di cassa integrazione, per poi essere riutilizzati nell’azienda. Ovviamente adesso abbiamo approvato una pianta organica al minimo delle attuali disponibilità ma se l’azienda crescerà avrà bisogno di personale, e prenderà quel personale che si sarà nel frattempo riqualificato“.

Il rapporto con la politica

Porcino parla anche della politica: “non mi interessa la politica, vi dico solo i fatti relativi all’Aeroporto dello Stretto. A parte la Provincia di Reggio Calabria nella persona del Presidente Raffa, siamo sempre stati soli e abbandonati. La Regione è tornata a noi vicina soltanto con la gestione Oliverio, che ci ha accolti e rincuorati per risolvere il problema dell’aerostazione che come dicevo prima ci ha consentito di superare una delle criticità dimostrando di tenerci all’Aeroporto di Reggio. Per il resto soltanto la Provincia e Raffa, che si sono sempre impegnati, molto spesso più del dovuto, andando ad ottemperare anche a ciò che avrebbero dovuto fare altri. Senza quegli interventi probabilmente oggi l’Aeroporto sarebbe già chiuso“.

Le prospettive funeste

L’ENAC non ha alcun interesse a chiudere l’Aeroporto dello Stretto, anzi l’esatto opposto, ma deve far rispettare le regole. Noi solo con la concessione trentennale potremmo andare a fare una serie di nuove attività e finalmente far decollare lo scalo. Ma se entro il 15 ottobre non risolviamo il problema del personale, non avremo alcuna concessione e ci sarà il fallimento. Sempre che riusciremo lunedì a risolvere il problema dell’handling altrimenti già tra 4 giorni rischiamo di rimanere a terra” conclude Porcino.

Alcuni passaggi dei suoi interventi VIDEO:

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