Messina, dal Futurismo al terremoto: una mostra imperdibile in collaborazione col Mart [FOTO]

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Sotto l’egida dell’assessorato regionale dei Beni Culturali è stata presentata stamane la mostra “L’invenzione futurista. Case d’arte di Depero”, curata da Nicoletta Boschiero e Caterina Di Giacomo. L’evento, che rappresenta uno squarcio sul Novecento cittadino, si protrarrà fino al 15 novembre

mostra futurismo messina (6)E’ fissata per domani l’inaugurazione della mostra messinese “L’Invenzione Futurista. Case d’Arte di Depero”. L’allestimento è ispirato al ruolo di tramite dell’estetica decorativista e totalizzante futurista rivestito da Fortunato Depero (Fondo 1892- Rovereto 1960), nella atipica realtà messinese, città che “azzerata” dalla calamità del 1908, si impose con la sua ansia ricostruttiva all’attenzione del  rivoluzionario movimento avanguardista.

Una suggestiva sezione introduttiva fornisce i parametri di comprensione delle origini teoriche attraverso l’esposizione di  opere significative del Primo Futurismo (Giacomo Balla, Ardengo Soffici, Enrico Prampolini, Gino Severini).

mostra futurismo messina (8)Seguono  sezioni esplicative dell’accezione del manifesto “La Ricostruzione futurista dell’Universo” del 1915 nel fenomeno delle Case d’Arte di Depero a Rovereto e a New York, nella Reclame e Pubblicità, nell’Editoria e fino agli esiti dell’Aereofuturismo. Si innesta a conclusione la vicenda messinese affidata ad un gruppo di intellettuali, già a ridosso del sisma pronti a dare vita alla rivista del Movimento, organo ufficiale in sostituzione di “Lacerba”, in una città che, rasa al suolo dal terremoto ed “emancipata” dal suo passato, si propone prepotentemente nell’immaginario collettivo avanguardista come simbolo della Rinascita

Oltre 100 opere (dipinti su tavola e tela, grafiche, fotografie, manufatti, arredi, bozzetti) selezionate nella collezione del Mart, datate dal 1914 al 1944, documentano la  lunga e versatile esperienza artistica di Depero che, sottoscritto con Balla il Manifesto del 1915, ha dato vita ad una forma d’arte totale spaziando dalla pittura al teatro, dalla scenografia alle arti applicate, dall’editoria alla pubblicità divenendo uno dei protagonisti del movimento. A Rovereto nel 1919, finita la guerra, Depero dà vita a un suo grande sogno, quello di aprire una casa d’arte, chiamata la “casa del mago”, specializzata nel settore della grafica pubblicitaria, dell’arredo e delle arti applicate e , in particolare, in quello delle tarsie in panno. Le collaborazioni dell’artista con alcune importanti ditte come la fabbrica di mattoni Verzocchi, la Magnesia San Pellegrino, la ditta di dolciumi Unica e  Campari, gli consentono un ritmo di lavoro serrato.

mostra futurismo messina (1)A New York nel 1928, dopo i successi ottenuti nelle principali esposizioni nazionali e internazionali, Depero e la moglie Rosetta si trasferiscono negli Stati Uniti aprendo la Depero’s Futurist House, una sorta di filiale americana della casa d’arte di Rovereto. L’impegno pubblicitario di Depero si concretizza, grazie a collaborazioni con i marchi di spicco, prepara numerosi progetti di copertine per la Condè Nast Publications, la casa editrice di Vanity fair e Vogue ma anche per l’azienda produttrice di matite Venus Pencil e News Auto Atlas che realizzava guide e carte stradali.

La sezione si avvale di materiale documentario inedito e di alcune opere provenienti da istituzioni e collezioni private siciliane.

La soddisfazione di Gianfranco Maraniello, direttore del Mart

mostra futurismo messina (5)Con non celato orgoglio che possiamo oggi assistere nella città di Antonello all’arrivo del Mago Depero, lo strabiliante e ingegnoso protagonista del futurismo, ossia del movimento artistico italiano più rilevante del ventesimo secolo e maggiormente celebrato nel mondo”. Per Gianfranco Maraniello, Direttore del Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, cui si deve, in collaborazione con il Museo Regionale di Messina, la realizzazione della mostra “L’Invenzione Futurista. Case d’arte di Depero”, l’esposizione che aprirà i battenti della futura destinazione dell’Ex Filanda Mellinghoff a Messina è opportunità di particolarissimo valore.

L’ampia rassegna che la Regione Sicilia e il Museo Interdisciplinare Regionale di Messina hanno inteso dedicare alla figura di Fortunato Depero costituisce una straordinaria occasione per ammirare opere e oggetti d’arte applicata in un inedito itinerario”, spiega il Direttore. “La curatela di Nicoletta Boschiero e Caterina Di Giacomo ha garantito un approfondimento di quei temi abitualmente proposti nella Casa d’Arte Futurista a Rovereto. La mostra, infatti, pone l’attenzione soprattutto sul Futurismo, la sua longevità e il suo valore contemporaneo, ma aprendosi anche alla sua felice declinazione regionale che tanta fortuna ha avuto negli anni tra le due guerre dando voce a specifiche esperienze locali che ad esso si sono ispirate. E in tal senso vanno osservati i sodalizi che hanno legato Depero a Guglielmo Jannelli ed ai messinesi. Con tale esposizione – conclude Maraniello – prosegue l’importante collaborazione del Mart con la Regione Sicilia nel comune intento di promuovere l’arte attraverso rassegne di alto profilo, capaci di presentare al pubblico maestri dell’antico e del contemporaneo”.

mostra futurismo messina (10)La mostra vuole raccontare, attraverso le opere esposte, l’attività di Depero legata alle Case d’arte”, spiega Nicoletta Boschiero, responsabile Mostre e Collezioni del Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, e responsabile della Casa d’arte Futurista Depero.  “È importante – sottolinea la studiosa – definire il tempo, il momento storico in cui si sviluppano le Case d’arte: i futuristi cambiano rotta durante il primo conflitto mondiale improvvisando e sperimentando una creazione artistica che sarà sempre più intrecciata al mondo del design.  Concluso il periodo rivoluzionario e de-costruttivo dei primi anni, s’inaugura la seconda stagione futurista,  grazie al progetto di Depero e di Balla, con il manifesto ‘Ricostruzione futurista dell’universo’ del 1915, in uno spirito di rinnovamento ma anche di recupero e produzione proto industriale.”

L’entusiasmo della dottoressa Di Giacomo, direttrice del Museo regionale cittadino

Una mostra che comincia là dove si conclude la collezione permanente, “scavalcando” la terribile cesura del terremoto del 1908 e restituendo a Messina il ruolo di protagonista della contemporaneità. Un Primo Novecento paradossale, di distruzione e ricostruzione, lutto e nascita,  dal quale il Museo Regionale di Messina prende le mosse per tessere una cucitura paradigmatica tra il “prima” e il “dopo”,  così che nell’ex Filanda Mellinghoff,  accanto ai capolavori della mostra, restano a disposizione dei visitatori, in occasione unica e irripetibile, i capolavori delle prime sei sale della collezione storica, i Caravaggio, gli Antonello.

E sta anche in questo – nel gusto di una provocazione estetica e storica che sottolinea, sopra tutto, la continuità spesso negata di “capitale” culturale e delle sperimentazioni della città – il valore di “unicum” dell’esposizione, curata dal Museo nostrano con il Mart. Con i Depero, i Balla, i Severini, vanno in mostra infatti – tra opere e foto, riproduzioni anastatiche e suggestioni di colori e scritte – gli anni del Futurismo messinese, irradiato dal fervore ricostruttivo, “rinascimentale”, che si schiude dall’azzeramento del 1908 e di questo fa “opportunità”.

mostra futurismo messina (7)Che la città sia risorta da subito lo dimostra il suo importante contributo al Movimento avanguardista del futurismo, che si avvia proprio l’anno dopo il sisma e che oggi analizziamo nella fase preconizzata dal manifesto ‘Ricostruzione futurista dell’Universo’ del 1915, che ha dato vita a una forma d’arte totale spaziando dalla pittura al teatro, dalla scenografia alle arti applicate, dall’editoria alla pubblicità, ben rappresentata dalla forza inventiva di Depero e degli altri artisti selezionati”, sottolinea Caterina Di Giacomo, Direttore del Museo regionale di Messina dal 2013, già Responsabile della Unità Operativa “Promozione e recupero arte moderna e contemporanea” della Soprintendenza Beni Culturali di Messina, oltre che Docente di Storia dell’Arte Contemporanea dell’Università di Messina.

L’‘azzeramento’ della città siciliana, ‘emancipata’ dal suo passato – spiega ancora la studiosa – si propose nell’immaginario collettivo avanguardista come simbolo della rinascita, mentre fondatori del movimento intrattengono proficui rapporti con un gruppo di giovani intellettuali messinesi, fra i quali i redattori, poeti paroliberi, della ‘Balza’ futurista, mentre al ruolo di Jannelli e ai sodalizi con Depero, Balla, lo stesso Marinetti è affidato il prosieguo del fenomeno futurista nella provincia messinese che vede nella straordinaria realizzazione di Angiolo Mazzoni l’ultimo, significativo exploit”.

mostra futurismo messina (4)Un episodio , quello che si racconta di Messina, a conclusione de “L’Invenzione Futurista”, che si assomma alle occasioni mancate e ne ridisegna i confini. Non a caso, l’operazione sul Futurismo è stata pensata per presentare alla città la nuova destinazione dell’Ex Filanda, finora sede storica delle collezioni permanenti del Museo, divenuta oggetto di un innovativo intervento di adeguamento museografico finanziato dalla Comunità Europea (progettista e direttore dei lavori l’arch. Giovanni Anastasio). Una nuova destinazione con cui – di fatto – s’inizia la nuova vita del Museo stesso. Nell’Ex Filanda da ora in poi saranno accolte  le mostre temporanee, che è poi un altro modo per dire che troveranno spazio il contemporaneo, i suoi umori, le evenienze culturali, le manifestazioni artistiche.

L’approvazione degli interventi, finanziati dalla Comunità Europea, preliminari all’apertura del nuovo Museo di Messina e relativi all’adeguamento della sede storica, oggi conclusi – aggiunge la Direttrice – ci consente di definire un polo di straordinaria attrattività, garantendo la valorizzazione di un patrimonio inestimabile, documento della poliedrica cultura artistica della città preterremoto. Si avvia con questa affascinante mostra, curata in collaborazione con il Mart di Rovereto, la futura destinazione della ex Filanda Mellinghoff, che si candida per l’ospitalità di eventi espositivi di rilievo internazionale, nella stessa area ove insiste la nuova sede, con il percorso permanente ridefinito dalla sezione archeologica fino alle soglie del 1908”.

Il patrocinio della Regione. Purpura: “valorizziamo la storia e il patrimonio della città”

E’ una “idea affascinante quella di immaginare  l’evento espositivo mettendo insieme i capolavori delle Tavole antonellesche e le tele del Caravaggio con le Case d’Arte di Fortunato Depero, uno dei principali esponenti del futurismo”.

Avvia così il proprio intervento sul catalogo, Antonio Purpura, Assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana. E se questo “spunto”, l’Antico e il Moderno che si guardano, vicendevolmente interrogandosi, è il tratto più mirabilmente specifico della mostra nella città dello Stretto, curata dal Museo messinese insieme con il Mart, è proprio la scelta di Messina, sottolinea l’Assessore, ad essere “non casuale”.

mostra futurismo messina (2)Mostrare qui a cultori, viaggiatori e turisti della materia, ma soprattutto della bellezza, l’esposizione denominata ‘L’Invenzione Futurista, Case d’Arte di Depero’ è fatto di rilievo, un modo, quasi, di ‘ripensare’ Messina. Insieme alla eccezionalità dell’evento, costituito dalla presentazione della nuova struttura museale, per collezioni permanenti e mostre temporanee, ritroviamo – spiega infatti l’assessore – il particolare impulso che Messina, dopo la drammatica ecatombe distruttiva del 1908, ha dato alla neo-nata corrente futurista, al futurismo nel suo complesso. Un’ansia ricostruttiva post-terremoto, che in un certo senso ha contribuito a donare vita e dinamicità lì dove rischiavano di imperare morte e rassegnazione”.

Così che la mostra diventa narrazione – in opere e oggetti – anche del fecondo incontro tra la Città risorgente e la Ricostruzione Futurista dell’Universo, lanciata con l’omonimo Manifesto nel 1915. che per la prima volta, in modo straordinariamente originale, ha spaziato nel vasto campo delle espressioni dell’estro umano. “Non c’è dubbio, un matrimonio perfetto – conclude l’Assessore – per aprire agli ospiti i nuovi ambiti museali, resi fruibili e attrattivi grazie ai progetti di rinascita e di adeguamento dell’ex Filanda Mellinghoff, sede del Museo di Messina dal 1914 a oggi, finanziati con i fondi europei del Programma Po FESR 2007-2013. Un ‘matrimonio perfetto’ che contribuisce in modo diretto ed efficace alla valorizzazione di un patrimonio inestimabile, documento della ricchezza artistica italiana e della Messina pre e post-terremoto”.

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