Perna, intanto, è pronto a rassegnare le dimissioni: motivi di salute lo indurrebbero a mollare la presa
Come avevamo anticipato nel primo pomeriggio, un fulmine a ciel sereno ha scosso stamane il Comune di Messina. Palazzo Zanca si è visto recapitare dall’Agenzia delle Entrate una cartella esattoriale da 29 milioni di euro, debiti pregressi e mai saldati dalla partecipata addetta alla gestione dei rifiuti.
Si tratta, più precisamente, di una notifica di pignoramento destinata agli Uffici municipali della Ragioneria, una notifica che pone a rischio – nel medio periodo – la stabilità del Piano di Riequilibrio e che potrebbe travolgere i disegni contabili elaborati dall’assessore Guido Signorino.
A giudizio del liquidatore di MessinAmbiente Calabrò, la situazione pare paradossale: “Da una parte aspettiamo che lo Stato dia il via libera per il Piano di Riequilibrio per rientrare dai debiti della partecipata e dall’altro lo stesso Stato rischia di bloccare ogni azione di quella stessa azienda con un pignoramento” ha dichiarato il numero uno della partecipata.
Ma non è tutto: perché secondo quanto trapela dai corridoi del Municipio stamane l’assessore Tonino Perna avrebbe annunciato la volontà di rimettere il proprio mandato a causa dei problemi di salute che lo hanno colpito nell’ultimo anno. In sua vece potrebbe subentrare un fedelissimo del vice-sindaco, sul cui nome però vige ancora il massimo riserbo. La Giunta, insomma, rischia di perdere un altra punta di diamante della promessa rivoluzione accorintiana, proprio nel momento di massima tensione.