Messina, metodi mafiosi nella gestione delle cooperative. L’intervento di Zuccarello finisce in Procura

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Il verbale della seduta del 29 settembre sarà trasmesso alle autorità giudiziarie affinché sia fatta chiarezza sulle denunce del consigliere comunale

Le dichiarazioni rilasciate in aula da Daniele Zuccarello, consigliere comunale eletto nelle liste dei Progressisti Democratici, all’indomani dell’aspro confronto fra Giunta e consesso civico in virtù della partecipazione dell’assessore Ialacqua al corteo degli antagonisti pinellini, finiranno in Procura. Il verbale di quella seduta sarà trasmesso all’attenzione dell’autorità giudiziaria su proposta di Nino Carreri: l’esponente dei Dr, vista la gravità delle denunce fatte dal collega sul piano degli appalti e sulla gestione del mondo delle cooperative, ha chiesto alla presidente Barrile di muoversi in questa direzione. “Possibile che solo Accorinti non sappia che dietro le cooperative ci sono soggetti politici e che per entrarvi e lavorare bisogna rivolgersi al politico di turno?” aveva chiesto polemicamente il 29 settembre Zuccarello, evidenziando il carattere mafioso di un simile modus operandi. “Eppure – aveva proseguito – lo sanno tutti i cittadini che devono chiedere ad un politico per sperare di lavorare con le cooperative di fiducia del Comune cui vengono assegnati servizi pubblici con affidamenti diretti, è il caso della scerbatura che però prima era effettuata dall’ATO, discriminando le ditte ‘esterne’. Non è mafia questa?“.

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