Una manifestazione di piazza diventa occasione di gioia, poi l’ottimismo del sindaco e della deputazione regionale e la prudenza delle forze sindacali
La fusione tra l’Ospedale Piemonte e il Centro Neurolesi ha scatenato, com’era prevedibile, reazioni contrastanti. Nel pomeriggio di ieri si è tenuta la manifestazione di piazza, ma i toni di protesta promessi sono sfumati progressivamente in allegria e felicità, in virtù dei provvedimenti approvati all’Ars e della reazione politica del Governo regionale.
Da un lato, così, si è registrato l’entusiasmo di chi ha creduto nel piano di salvataggio andato in porto: da Beppe Picciolo a Santi Formica, da Nino Germanà a Franco Rinaldi passando per Greco; dall’altro si è manifestato un prudenziale attendismo da parte di alcuni sindacati, Cgil e Cisl su tutti, in attesa delle evoluzioni concrete del progetto. E se i parlamentari regionali hanno potuto gioire per un “traguardo raggiunto con l’intera città e con l’assessore Gucciardi” (Picciolo), un traguardo che vuol essere una risposta politica al qualunquismo a 5Stelle “di chi fa polemiche strumentali perché è rimasto privo di argomenti per combattere” (Germanà), dall’altro si mette in frigo lo spumante prima di capire quale sarà la funzione del nuovo nosocomio.
La Cgil, nella persona di AntoninoTrino, ha ribadito come il risultato raggiunto sia solo un punto di partenza e non di arrivo. La Cisl, invece, è scesa in campo direttamente Genovese, il segretario provinciale, solerte nel chiedere una definizione ad ampio spettro delle attività del Pronto Soccorso: “dobbiamo raccogliere e valorizzare la soluzione per tutelare e salvaguardare la Sanità nel nostro territorio perché non vorremmo che i costi legati al mantenimento della struttura di Pronto Soccorso presso l’ormai ex Ospedale Piemonte penalizzino altre fette della Sanità nella nostra provincia”.
In mezzo a questi istinti contrastanti si è levato l’apprezzamento per l’operato svolto dal sindaco e dal Comitato: il primo ha evidenziato le difficoltà sorte in questi mesi, leggendo nell’epilogo di questa storia una vittoria dei meno fortunati. “Nascerà un polo d’eccellenza, si rafforzeranno presidi sanitari, si creerà necessariamente nuova occupazione. Messina, dopo lunghi anni di sconfitte, raggiunge per la prima volta un risultato di cui si può andare finalmente fieri. Nessuna ambizione politica ci ha spinto nell’andare avanti nonostante momenti in cui siamo stati aggrediti moralmente e anche fisicamente. L’assoluta determinazione di raggiungere un traguardo per tutta la nostra comunità ci ha sempre consentito di guardare oltre l’ostacolo e così sarà per tutte le altre battaglie a favore dei diritti della nostra comunità” ha spiegato Renato Accorinti. Il Comitato, invece, si è proiettato nel futuro, evidenziando la nuova mission per i mesi che verranno: fare il cane da guardia della struttura sanitaria, valutando nei dettagli come il nuovo contenitore sarà riempito di contenuti.