Il primo cittadino avrebbe già preparato il documento qualora all’Ars si registrassero ritardi: sabato, infatti, il nosocomio dovrebbe chiudere i battenti
Potrebbe essere l’ultima settimana di vita per l’ospedale Piemonte, il nosocomio nel centro cittadino destinato a chiudere qualora non si approvasse celermente il ddl in discussione all’Ars, quello presentato dagli onorevoli Picciolo e Formica che prevede la fusione con il Centro Neurolesi. Il condizionale è d’obbligo, perché da Roma è giunto il via libera del ministro Lorenzin, secondo i desiderata di Gucciardi e della deputazione regionale. E se sui tempi non v’è alcuna certezza di procedere con tempestività, il sindaco – Renato Accorinti – si è detto pronto a firmare un’ordinanza urgente per impedire, in qualità di massima autorità sanitaria locale, la chiusura del Pronto Soccorso.
Sul punto è voluto intervenire l’avvocato Saro Cucinotta, coordinatore del tavolo tematico “Pubblica Amministrazione e Welfare” dell’associazione CapitaleMessina. Questi ha voluto evidenziare la confusione attorno al presidio sanitario di viale Europa: “Pur senza entrare nel merito dell’applicazione della Legge Balduzzi, non si comprende come sia stato possibile che le Autorità sanitarie, ciascuna per quanto di sua competenza, abbiano potuto disporre la chiusura di un Pronto Soccorso che, in media, negli ultimi cinque anni ha effettuato 40.000 interventi annui (cioè più di cento al giorno), e soprattutto alla luce delle reiterate affermazioni dei responsabili del Policlinico, primo tra tutti il Rettore Navarra, sull’impossibilità per la struttura universitaria (quella più vicina al Piemonte e sulla quale, anche in ragione del collegamento autostradale, si sarebbe riversata quasi interamente l’utenza già servita dal soppresso presidio) di fornire ulteriori aggiuntive prestazioni di emergenza“. Una scelta disposta in una città che presenta rischi sismici, in considerazione dei quali “il capo del Dipartimento della Protezione Civile dott. Gabrielli dichiarava di considerare il Piemonte come il primo presidio medico strategico di riferimento nel piano di protezione civile per la Città per l’immediata vicinanza allo svincolo autostradale“. L’ennesima anomalia in un dossier diventato una pericolosa soap opera.