Al momento delle votazioni, soltanto diciassette consiglieri erano presenti in Aula. Se la Giunta è morta, il Consiglio non si sente tanto bene
Le nostre finanze e la pulizia delle strade cittadine sono affidate a un esercito di assenteisti, un esercito che anziché inchiodare l’Amministrazione alle proprie responsabilità rifugge il confronto nella sala consiliare, nella certezza che quell’atto – in un modo o nell’altro – debba comunque essere approvato celermente. Via il dente, via il dolore insomma.
Dopo dieci ore di Consiglio si viene a creare una situazione ai limiti del paradosso: si aumenta il budget ad una società in liquidazione, destinata a confluire nella Multiservizi che verrà, i cui impiegati costano alla collettività un occhio della testa e con la produttività che tutti constatiamo, vista l’emergenza continua vissuta in centro come in periferia.
Stessa sorte per la Tasi: dopo un lungo braccio di ferro fra Guido Signorino e il consesso civico, alla fine l’atto è stato approvato con appena cinque voti contrari e con la promessa di nuovi fondi destinati alla manutenzione delle strade, alla protezione civile, alla polizia municipale, alla riqualificazione urbana e al potenziamento del trasporto pubblico.
Frattanto non resta che abituarci all’idea: chi sbaglia paga e i cocci sono nostri.