Reggina, l’analisi del pasticcio di Siracusa e il rebus portiere

StrettoWeb

Un pasticcio, questa la parola giusta per descrivere la sconfitta rimediata al De Simone di Siracusa. Una partita da analizzare, una Reggina a due facce che negli ultimi 10 minuti è crollata commettendo errori da scuola calcio. Cozza nonostante l’ipotesi di 4-2-3-1 non cambia il modulo e lascia la difesa a 3 con Mautone al posto dello squalificato Cucinotti insieme a De Bode e Brunetti. Gli esterni Maesano e Carrozza in fase difensiva scalavano andando a formare una retroguardia a 5. Nei 3 di centrocampo torna Lavrendi con Roselli e il confermato Riva dopo la sostituzione anticipata con il Marsala. In attacco la solita coppia Arena e Zampaglione. La Reggina per circa 80 minuti tiene il controllo della partita, va per due volte in vantaggio e sembra padrona del campo. Finalmente attacca e difende bene, riesce a rimanere abbastanza concentrata dietro e segna su palla inattiva con Mautone dopo un ottima punizione calciata da Arena. L’ex Akragas sembra un altro calciatore rispetto a quello troppo fumoso visto con Rende e Marsala, dribbla quando è giusto e mette sempre in apprensione la difesa avversaria. Arriva anche la rete tanto attesa di Zampaglione, un gol da attaccante puro per lasciarsi alle spalle il momento buio. Come detto sembra andare tutto bene fino a quel tiro da centrocampo di Longoni, cosa fa Ventrella? Rimane immobile al limite dell’area di rigore e guarda il pallone insaccarsi in rete. Un errore che un portiere non deve mai commettere, la cosa che da più nell’occhio è che nemmeno ci prova l’ex Bari per cercare di mettere una pezza. La Reggina cerca subito la reazione con la coppia Arena Lavrendi ma Brunetti disturba il portiere avversario e si becca il secondo giallo. Immaturità forse ma con la tua squadra che pareggia fuori casa a pochi minuti dal termine non puoi permetterti di farti buttare fuori per un inutile azione di disturbo. Poi ci si mette Crocetti che batte ancora Ventrella non esente da responsabilità. Una disfatta che costa caro alla Reggina, penultimo posto e una piazza che ha ormai perso la pazienza nel vedere la propria squadra capitolare per l’ennesima volta. Stavolta ci eravamo illusi, finalmente abbiamo giocato un ottima partita ma quei 10 minuti finali hanno cancellato quanto di buono era stato lentamente costruito. Gli obiettivi adesso forse saranno ridimensionati, il distacco dalla capolista Cavese aumenta ancora visto che la squadra campana continua a vincere partita su partita. Gli amaranto commettono errori individuali che fanno rabbrividire, si sta spegnendo quell’entusiasmo che era nato insieme a questa nuova società dopo anni vissuti parlando solo di processi e penalizzazioni che di calcio.

REBUS PORTIERE – La piazza chiede l’avvicendamento in porta di Licastro al posto del deludente Ventrella. C’è da fare i conti con l’età, l’ex Bari è un 96 mentre Licastro è 95. Per schierare quest’ultimo Cozza dovrebbe rinunciare a uno dei tre centrocampisti per inserire uno tra Meduri, D’Ambrosio o Mangiola o addirittura passare alle 3 punte con Bramucci in campo. In questo modo Licastro può giocare e questo permetterebbe sia di rispettare la regola dei quattro under in campo che sacrificare l’altro under Brunetti, anch’egli 95, per uno di esperienza come D’Angelo o Cucinotti.

Prima mancava la prima punta, poi il difensore adesso anche il portiere o forse è colpa dell’allenatore o del calciomercato, sono tutti quesiti che in questo momento i tifosi si stanno ponendo non capacitandosi di una situazione non pronosticabile alla vigilia del campionato. Vogliamo spezzare una lancia a favore di Cozza, quella vista con il Siracusa non è una prestazione da bocciare anzi dalla prova del De Simone si deve ripartire correggendo gli orrori di fine gara.

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