I rappresentanti della minoranza del Comune di Reggio lamentano, tra le altre cose, la scelta di rinviare la mozione presentata ieri in Consiglio sul rilancio e rafforzamento dell’Agenzia Nazionale dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata
All’indomani del Consiglio Comunale, la minoranza ha deciso di riunirsi in conferenza stampa per dire la sua su quanto accaduto.
Ha esordito Lucio Dattola, definitosi un po’ il “playmaker” della discussione, che vuole fare chiarezza su tre punti incisivi: innanzitutto ricorda che “in politica esistono dei ruoli ben distinti, quelli della maggioranza e quelli della minoranza. Noi in quanto tale, denunciamo pubblicamente all’opinione pubblica ciò che non va, quindi che non si parli di ‘caos’ in Consiglio”.
Secondo punto “caro” a Dattola è quello riferito alla cosiddetta “querelle Forza Italia”, “di cui tanto si sta parlando”: “qualcuno si è stupito – afferma – dei panni sporchi lavati. Da parte nostra, questo dovrebbe essere per la città testimonianza di chiarezza politica, di non volontà di nascondere le cose!”. Ed in merito alla dialettica forbita tra Ripepi e Marino, Dattola ribadisce il fatto che “l’abbiamo fatto in Consiglio, agli occhi di tutti!”.
Terzo ed ultimo punto trattato stamane da Lucio Dattola riguarda la Sogas, di cui ieri in seduta di Consiglio Comunale ha parlato, “pur non volendo” nel momento in cui è stata presentata la mozione relativa all’Aeroporto dello Stretto. “E’ dal 2008 – prosegue – che dico la stessa cosa: è inutile continuare con l’ipocrisia di voler incitare Messina ad entrare in Sogas, perché Messina non ha nessuna intenzione di entrarvi. È nota a tutti la notizia odierna secondo cui la stessa Messina, avendo le quote ed avendo precedentemente investito del denaro (circa 900mila euro), ha deliberato all’unanimità di venderle e di uscire definitivamente dalla Società. Cerchiamo di chiedere alla politica reggina – chiosa Dattola – a chi non ci ascolta, un’idea, un progetto che sia convincente, perche se è un progetto è fatto bene noi siamo i primi ad approvarlo! La nostra non è un’opposizione a prescindere!”.
A presenziare all’incontro odierno, anche i consiglieri D’Ascoli, Luigi (detto Luigione) Dattola, Massimo Ripepi, ed il capogruppo di Reggio Futura, Antonino Maiolino, che interviene rimarcando una scelta “ad hoc” fatta ieri in sede di Consiglio di rinviare la votazione sulla mozione denominata “Rilancio e rafforzamento dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e per la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata di Reggio Calabria (ANBSC)”, una mozione presentata proprio da Maiolino che fa riferimento un po’ alla storia della suddetta Agenzia, istituita con il D.L. nr. 4 del 2010, successivamente convertito nella legge nr 50 dello stesso anno.
Tramite tale documento, si vuole impegnare il Sindaco e la Giunta “ad intraprendere ogni azione idonea a promuovere le esigenze ANBSC di Reggio Calabria; ad intraprendere azioni utili al fine di evitare ogni tentativo di ‘delegittimazione’ e di ‘declassamento’ della sede principale dell’ANBSC di Reggio Calabria; trasmettere il presente atto al Presidente del Consiglio dei Ministro, al Ministro dell’Interno, al Ministro della Giustizia e al Presidente della Giunta Regionale”.
La suddetta è stata rinviata, ieri, su proposta del consigliere Brunetti, firmatario della stessa, “per integrazioni ed aggiunte”.
“L’amministrazione Falcomatà si è messa in gabbia da sola – esclama Maiolino – perché legata alle logiche di partito. Anche nella questione del possibile spostamento dell’Agenzia a Roma sono coinvolti vari rappresentanti del PD, per prima Rosy Bindi che l’ha proposto. L’amministrazione – aggiunge il capogruppo di Reggio Futura – ha preferito sottomettersi ad un rinvio”.
Parole dure nei confronti dell’amministrazione Falcomatà anche da parte del consigliere Ripepi, che ironizzando sulla “Falcomatà S.P.A.”, esprime il suo pensiero sul loro “modus operandi”.
“Si sono organizzati in modo tale da governare tra pochi – parole di Massimo Ripepi – Noi dobbiamo stigmatizzare le cose che non vanno, e ad oggi denunciamo una strategia precisa, mirata a far si che l’opposizione non faccia l’opposizione, che non disturbi i manovratori della città. Questa mozione rinviata – conclude – è ancora una volta una cartina tornasole di Consigli strumentalmente fatti per bloccare la democrazia”.