“Anche a Locri siamo in una situazione simile – ha commentato il sindaco Falcomatà – il rischio è che i tagli sul comparto sanitario provochino un impoverimento progressivo dell’Ospedale determinando la sua definitiva chiusura. Una prospettiva che, di fatto, significherebbe condannare i cittadini di Locri e del suo comprensorio a spostarsi di diversi chilometri prima di trovare una struttura sanitaria adeguata”.
“Certamente è necessaria una profonda riforma della sanità calabrese, così come un’adeguata razionalizzazione delle risorse, per decenni utilizzate a sproposito, spesso secondo meccanismi di clientela, propri del peggior vizio della politica- ha aggiunto il primo cittadino, proseguendo- ben altra cosa è pensare ad un taglio generalizzato di presidi sanitari fondamentali per i cittadini, ancor più in territori complessi come è appunto l’area della Locride, una delle più popolose ed importanti della provincia, o la piana di Gioia Tauro con l’ospedale di Polistena“.
“La nascita della Città Metropolitana – ha concluso il sindaco Giuseppe Falcomatà – deve essere una piattaforma di rilancio anche per l’organizzazione sanitaria in tutto il comprensorio reggino. Fondamentale sarà non solo la salvaguardia dei presidi sanitari sui territori più popolosi e nei centri strategici, ma anche la messa a sistema dei principali hub e la creazione di una rete capillare di punti di accesso e di pronto intervento utile a decongestionare le prestazioni nelle strutture principali. La riorganizzazione sanitaria non può essere un impoverimento della qualità della vita. Per questo ci uniamo alla lotta dei cittadini e degli amministratori che sono scesi in campo per difendere la sanità pubblica e saremo presenti a Polistena, così come alla manifestazione di Locri del prossimo 17 ottobre, per difendere il diritto alla vita in tutte le aree della nostra Provincia”.