Un incontro per “fare chiarezza” sul percorso che ha portato alla salvezza dell’Atam. Gli esponenti di Reggio Futura in conferenza stampa
“Siamo qui oggi per giustezza storica”. Così stamane in conferenza stampa, Daniele Romeo (Reggio Futura), che ha esordito nel trattare gli ultimi sviluppi della vertenza Atam; al suo fianco, Maria Pia Sergi ed Alessandra Bordini, in prima linea nella manifestazione di sabato scorso, “La Spallata”.
Quello che fa Romeo dinnanzi alla stampa è un excursus storico riguardante la vicenda dell’Atam, una vicenda, “che parte dal lontano 1987. A quei pochi reggini che credono ancora alle favole – parole di Romeo – vogliamo raccontare com’è andata”.
Ed il “racconto” dell’esponente di Reggio Futura ha inizio nella consapevolezza che il salvataggio dell’Azienda ha fatto tirare un sospiro di sollievo ai lavoratori, alle loro famiglie e a tutta la cittadinanza.
“Siamo nell’ ’87 – prosegue Romeo – anno a partire dal quale le aziende di trasporto pubblico locale, e anche l’Atam, allora Ama, vantavano notevoli crediti nei confronti della Regione: ciò per via di assurde norme che prevedevano il rimborso delle aziende, nei limiti della disponibilità di bilancio”.
“Chi più sprecava più aveva – si trasmette – e chi più era ‘libero’ nella redazione dei bilanci più poteva reclamare. Così le aziende iscrivevano, anzi dovevano iscrivere per sperare di ricevere le compensazioni, i crediti nei loro bilanci, senza sapere se e quando avrebbero ricevuto le somme”.
“La politica di allora – continua Daniele Romeo – non riconosce all’Ama i crediti. Si arriva poi ai tempi di Scopelliti, quando l’Atam con a capo Demy Arena comincia una battaglia nei confronti della Regione, che nega le somme reclamate. Arena si scontra contro un muro di gomma: l’assessore Tripodi e Naccari Carlizzi. La battaglia troverà poi una risoluzione con Arena sindaco e Scopelliti Governatore: nel dicembre del 2011, infatti, Arena comincia a scrivere alla Regione per riaprire la questione dell’Atam, così Scopelliti autorizza una nuova commissione che possa rivalutare quei crediti, intervenendo non solo per Reggio, ma per tutte le città della Calabria. Da qui si avvia un iter lunghissimo: la Giunta regionale di centrodestra, con delibera del novembre 2014 destina 120 milioni di euro provenienti dai fondi FAS per il ripianamento dei debiti a tutte le aziende di trasporto pubblico locali. All’Atam vengono prima riconosciuti circa 3 milioni di euro. Nel periodo tra aprile- maggio 2014, dunque, viene rivisto il piano di destinazione del debito, per poi arrivare al novembre dello stesso anno quando viene rideterminato il debito e finalmente vengono riconosciuti i crediti che vantava l’Atam (circa 11 milioni di euro relativi a crediti vantati a partire dal 1987). Il piano però – specifica Romeo – viene rinviato al Governo (Renzi): passano 7 mesi e nessuno pone una firma per autorizzare il pagamento! Adesso, ci chiediamo come sia possibile che un sindaco che oggi rivendica grande stima per questo Governo non riesca ad andare dai suoi compagni di partito per risolvere una situazione che sta a cuore a tutta la città?”.
Il “racconto” di Daniele Romeo giunge al 2015, dopo che la suddetta delibera viene inviata ai Ministeri, e a seguito della conclusione dell’istruttoria degli uffici ministeriali, avvenuta nei primi giorni dell’anno, il decreto dei Ministri delle Infrastrutture e Trasporti e dell’Economia e Finanze viene firmato “solo” a giugno del 2015 e inviato alla Regione a settembre, “mentre nel frattempo l’Atam rischiava di fallire”.
“Una politica fatta di selfie e di annunci può bastare a questa città? – aggiunge Romeo – Quella dell’Atam è una situazione che si sarebbe potuta risolvere da tempo, anche grazie all’impegno messo in campo dai suddetti soggetti. Che il sindaco Falcomatà cominci a parlare con la politica: basta dire che è colpa del passato. Ci sembrerebbe giusto che venisse riconosciuto l’impegno di chi ha governato prima di lui”.
“Un riconoscimento legittimo” di cui si fanno portavoce anche Maria Pia Sergi e Alessandra Bordini, nell’evidenziare ciò che l’amministrazione Scopelliti ha fatto per la città: “ha dotato l’Atam di nuovi mezzi: piccoli autobus con tutti i confort – dice Maria Pia Sergi – e l’obiettivo era quello di collegare il Lungomare con l’ultimo tratto del tapis roulant. È stata l’unica amministrazione a rivolgersi ai diversamente abili, creando un pulmino per loro. Dopo l’iter intercorso per quanto riguarda la vicenda Atam – conclude Maria Pia Sergi – il sindaco Falcomatà omette di dire che questi meriti non sono meriti di cui si può appropriare, ma sono meriti della Giunta del centrodestra”.
“La storia ha parlato chiaro”, chiosa Alessandra Bordini, ricordando l’importanza che riveste la realtà imprenditoriale dell’Atam per Reggio Calabria, e rivendicando ancora una volta, “riconoscimento. “Leggiamo una contraddizione in questo modo di fare politica – afferma – che ci porta a pensare ad un termine: l’inganno! Perché ingannare i propri concittadini? Dove si vuole arrivare? A distanza di tre anni dallo scioglimento del Consiglio comunale, tre anni di commissariamento ed un anno di ritorno alla politica, le condizioni generali della città non sono certe migliorate. Alla base dei Governi di centrodestra c’era la capacità di programmare, c’era competenza. Ad oggi, vogliamo l’interesse della città, basta con le decurtazioni!”.
A conclusione della conferenza odierna, anche Alessandra Bordini reclama “l’onestà intellettuale, che porti ad ammettere gli errori commessi e spinga a recuperare”.