Un incontro per “fare chiarezza” sul percorso che ha portato alla salvezza dell’Atam. Gli esponenti di Reggio Futura in conferenza stampa
Quello che fa Romeo dinnanzi alla stampa è un excursus storico riguardante la vicenda dell’Atam, una vicenda, “che parte dal lontano 1987. A quei pochi reggini che credono ancora alle favole – parole di Romeo – vogliamo raccontare com’è andata”.
Ed il “racconto” dell’esponente di Reggio Futura ha inizio nella consapevolezza che il salvataggio dell’Azienda ha fatto tirare un sospiro di sollievo ai lavoratori, alle loro famiglie e a tutta la cittadinanza.
“Siamo nell’ ’87 – prosegue Romeo – anno a partire dal quale le aziende di trasporto pubblico locale, e anche l’Atam, allora Ama, vantavano notevoli crediti nei confronti della Regione: ciò per via di assurde norme che prevedevano il rimborso delle aziende, nei limiti della disponibilità di bilancio”.
“Chi più sprecava più aveva – si trasmette – e chi più era ‘libero’ nella redazione dei bilanci più poteva reclamare. Così le aziende iscrivevano, anzi dovevano iscrivere per sperare di ricevere le compensazioni, i crediti nei loro bilanci, senza sapere se e quando avrebbero ricevuto le somme”.
Il “racconto” di Daniele Romeo giunge al 2015, dopo che la suddetta delibera viene inviata ai Ministeri, e a seguito della conclusione dell’istruttoria degli uffici ministeriali, avvenuta nei primi giorni dell’anno, il decreto dei Ministri delle Infrastrutture e Trasporti e dell’Economia e Finanze viene firmato “solo” a giugno del 2015 e inviato alla Regione a settembre, “mentre nel frattempo l’Atam rischiava di fallire”.
“Un riconoscimento legittimo” di cui si fanno portavoce anche Maria Pia Sergi e Alessandra Bordini, nell’evidenziare ciò che l’amministrazione Scopelliti ha fatto per la città: “ha dotato l’Atam di nuovi mezzi: piccoli autobus con tutti i confort – dice Maria Pia Sergi – e l’obiettivo era quello di collegare il Lungomare con l’ultimo tratto del tapis roulant. È stata l’unica amministrazione a rivolgersi ai diversamente abili, creando un pulmino per loro. Dopo l’iter intercorso per quanto riguarda la vicenda Atam – conclude Maria Pia Sergi – il sindaco Falcomatà omette di dire che questi meriti non sono meriti di cui si può appropriare, ma sono meriti della Giunta del centrodestra”.
“La storia ha parlato chiaro”, chiosa Alessandra Bordini, ricordando l’importanza che riveste la realtà imprenditoriale dell’Atam per Reggio Calabria, e rivendicando ancora una volta, “riconoscimento. “Leggiamo una contraddizione in questo modo di fare politica – afferma – che ci porta a pensare ad un termine: l’inganno! Perché ingannare i propri concittadini? Dove si vuole arrivare? A distanza di tre anni dallo scioglimento del Consiglio comunale, tre anni di commissariamento ed un anno di ritorno alla politica, le condizioni generali della città non sono certe migliorate. Alla base dei Governi di centrodestra c’era la capacità di programmare, c’era competenza. Ad oggi, vogliamo l’interesse della città, basta con le decurtazioni!”.
A conclusione della conferenza odierna, anche Alessandra Bordini reclama “l’onestà intellettuale, che porti ad ammettere gli errori commessi e spinga a recuperare”.