Stamane conferenza stampa indetta dal centrodestra: si è parlato del progetto “Obiettivo Occupazione”, bloccato ormai da tempo. Si chiede al sindaco Falcomatà di intervenire per rianimarlo “con i fondi esistenti”
Si ritorna a parlare del progetto “Obiettivo Occupazione”, un tema che Reggio Futura affronta stamane in conferenza stampa con l’obiettivo di apporre “una lente di ingrandimento sui giovani”, che sempre più numerosi, secondo quanto emerge, stanno emigrando dalla Calabria. “Ad oggi a Reggio ci sono 6mila giovani in meno – esordisce Domenico Foti – la città è abbandonata e loro non trovano sbocchi lavorativi. Questa amministrazione cosa sta facendo per cambiare le cose? Perché, con il vantaggio di avere un Governo ed una Regione amici, non si riesce ad andare avanti? Alt, fermo e stop: ecco le tre velocità a cui sta andando l’amministrazione Falcomatà”.
Un progetto, quello di “Obiettivo Occupazione”, ormai in standby da anni, che parte con un bando risalente al giugno del 2007. Contando sui fondi del Decreto Reggio, si è voluto dare un contributo a 300 unità per 1000 euro al mese in 15 anni.
“In 15 anni – spiega Antonio Fazio – si dava la possibilità non solo al lavoratore di crearsi un nucleo familiare ed una vita propria, ma anche di specializzarsi, garantendosi così il mantenimento del posto di lavoro. Si era pensato di operare su 300 unità piuttosto che su 900 – prosegue Fazio – per dare loro maggiore sicurezza. Una commissione istituita ad hoc, inoltre, valutava chi avesse diritto agli incentivi, con un sistema basante su una graduatoria che funzionava a scivolamento. Il tutto, sotto l’aspetto della trasparenza e della legalità”.
Secondo Antonio Fazio, infatti, ogni progetto in questa terra deve essere visto sotto l’ottica della presenza della ‘ndrangheta: “in molti, soprattutto giovani, si trovano a percorrere strade che non auguriamo a nessuno perché non trovano lavoro”.
“Un’iniziativa (quella di “Obiettivo Occupazione”) che oltre a garantire ed avviare l’inserimento del giovane nell’attività lavorativa, coniuga anche l’aspettativa di potersi migliore tramite l’alta formazione professionale con l’erogazione di 600 borse di studio”, queste le parole di Stefania Aricò, che ricalca l’importanza del progetto suddetto in termini del sostegno alla domanda del lavoro.
“Un’iniziativa del tutto nuova sul territorio”, continua Stefania Aricò, che ha avuto un seguito anche nel 2010, quando 178 soggetti ebbero la possibilità di iscriversi. “Ad oggi – chiosa Stefania Aricò – c’è uno stop, dato anche dalla sospensione dei voucher formativi. Il progetto, però, c’è e va messo in atto! Quella che era un’intuizione felice non deve essere polverizzata come l’ennesima illusione”.
“Un’economia reggina che si metteva in moto”, questo l’intervento di Maria Scambia, la quale evidenzia come per cinque anni sono stati regolarmente pagati i contributi, dando un vero incentivo all’occupazione: “Ad oggi, chiediamo al sindaco Falcomatà che cosa si sta facendo per questo progetto, perché i fondi arrivati non sono stati spesi per rilanciarlo? Abbiamo ricevuto solo comunicati stampa che tranquillizzavano e che rimandavano a soluzioni concrete, senza però mai attuarle. Che l’amministrazione batta un colpo”.
Ed una risposta concreta la reclama anche Domenico Tamiro, che propone al primo cittadino di Reggio di “anticipare i fondi, visto che ci sono, e togliere dall’imbarazzo le aziende. Che si sfrutti l’amicizia con il Governo, e non si creda alle parole del Ministro Delrio, il quale afferma che noi abbiamo tanti fondi; non ci possiamo permettere di perderne nessuno!”.
Un incontro, quello di stamane, fortemente voluto da Reggio Futura, che come sottolineato da Oreste Romeo, “non vuole essere un’operazione nostalgia”, ma vuole attenzionare chi di dovere verso l’allarmante fenomeno migratorio in atto, soprattutto di giovani. “Ci sono degli strumenti tangibili – conclude Romeo – come i voucher formativi del progetto in questione; basta rispolverare tali strumenti, perché i fondi ci sono! Che il sindaco si metta finalmente la casacca della città, ed il tutto al di là di ogni aspetto politico, perché l’amicizia con il Governo non si dimostra solo tramite fotografie”.