Sicilia, al Teatro Savio è andato in scena il primo spettacolo della rassegna “Atto Unico. Scene di Vita, Vite di Scena”

StrettoWeb

Teatro Savio (2)Domenica 25 ottobre è andato in scena al Teatro Savio il primo spettacolo della rassegna “Atto Unico. Scene di Vita, Vite di Scena”, prodotta da QA-QuasiAnonimaProduzioni. “Quando, come un coperchio”, scritto e diretto da Auretta Sterrantino, ha incontrato il favore del pubblico che si è mostrato partecipe ed emotivamente coinvolto. Lo spettacolo prende il titolo dall’incipit della poesia Spleen di C. Baudelaire e si configura come una storia a due, un uomo e una donna legati da un rapporto profondo di amore e condivisione, stretti l’uno all’altra in modo consapevole. Simili, eppure totalmente diversi, i due protagonisti dialogano in un tempo senza tempo, circolare, che scorre alternativamente, lento e veloce, e si riconosce nel contrasto tra lo spazio chiuso della casa e quello aperto, intuito, rifiutato o desiderato. In scena i due attori Oreste De Pasquale e Giada Vadalà – che collaborano con la produzione da alcuni anni – hanno interpretato i personaggi Bruno e Amelia, riuscendo a commuovere gli spettatori in entrambe le repliche. Ad accompagnare il testo e il ritmo della messinscena le musiche originali firmate da Vincenzo Quadarella – cofondatore di QA insieme con Auretta Sterrantino – che ha lavorato sull’assenza di limiti, su tempo-non tempo e spazio negato, amplificando la confusione e gli stati emotivi dei personaggi. La scena e i costumi, curati da Valeria Mendolia, sottolineano il contrasto tra interno ed esterno, enfatizzandone il confine che diventa nella messinscena confine di senso.

«Quando, come un coperchio – ha affermato la Sterrantino, regista e drammaturgo della pièce – è uno spettacolo al quale, lavorandoci, non puoi non legarti profondamente. Il suo modo di indagare quel dissidio tra buio e luce che tocca ciascun uomo, quella sensazione che ognuno di noi prova nel sentirsi isolato dal mondo e non capito, non fino in fondo, toccano corde presenti nell’animo di tutti. È un lavoro intimo, così particolare e consonante da diventare speciale per me come per tutti quelli che ci hanno lavorato. Le scene, i costumi, le musiche, le parole: tutto vibra in un accordo non privo delle sue proprie dissonanze». Prossimo appuntamento della rassegna Atto Unico, il cui cartellone di sette spettacoli andrà in scena sempre al Teatro Savio, sarà “Interno di casa con bambola”, del regista siracusano Manuel Giliberti, musiche originali di Antonio Di Pofi, con Laura Ingiulla, Davide Sbrogiò, Antonietta Carbonetti, Deborah Lentini, Lorenzo Falletti. Lo spettacolo andrà in scena domenica 22 novembre, alle 18.00 e alle 21.00.

Condividi