“Cominciamo a produrre cultura!”: la mostra “La Zecca di Reggio attraverso i secoli” [FOTO e VIDEO]

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I locali del Teatro “Cilea” di Reggio Calabria ospitano la mostra “La Zecca attraverso i secoli”, “simbolo” di storia e cultura, raccontate tramite vari reperti monetali della città

Quest’oggi l’assessore comunale alla Cultura, Patrizia Nardi, Carmelo Malacrino, Direttore del Museo Nazionale Archeologico di Reggio Calabria, e Daniele Castrizio, si sono dati appuntamento per promuovere ancora una volta, alla presenza degli addetti all’informazione, la mostra “La Zecca di Reggio attraverso i secoli: iconografia, cultura, economia e politica dall’epoca classica all’età moderna”, già da tempo installata nel foyer del Teatro “Cilea”.

Castrizio, coordinatore scientifico del progetto in questione, vuole smuovere le coscienze affinchè si presti la giusta attenzione nei confronti delle iniziative culturali in città: “O cominciano a produrre cultura  – esclama – oppure abbiamo finito di esistere! La mostra è un progetto culturale, ma soprattutto di speranza per Reggio, perché qui la cultura la sappiamo produrre”.

E la mostra suddetta, infatti, trasmette, attraverso le monete, tutta la storia e la cultura economica del passato, del periodo bizantino-medievale: tremila anni di eventi, in cui le emissioni monetali di Reggio si sono susseguite in periodi di guerre e di pace.

Uno dei quattro progetti vincitori dell’Avviso Pubblico per la selezione e il finanziamento di Progetti Culturali Innovativi della Città di Reggio Calabria, finanziato nell’intervento “Creazione del Distretto culturale e relativa programmazione e organizzazione di eventi di rilevanza nazionale e internazionale” – P.I.S.U. di Reggio Calabria – POR  FESR Calabria 2007/2013 – ASSE VIII – Linea di intervento 8.1.1.3.

La mostra, realizzata in sinergia con gli assessorati comunali Cultura, Politiche Sociali e Comunitarie, è stata proposta dall’Università degli Studi di Messina (ente beneficiario), in particolare il Dipartimento di Studi delle Civiltà Antiche e Moderne, con la collaborazione dei partners: Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria, società Sintesi s.n.c., Digi.Art, Aspasia Archeoservice s.r.l..

L’intenzione primaria è quella di “raccontare la storia attraverso le monete”, cercando di illustrare gli eventi, ma anche l’economia, i culti, la vita politica e culturale di “Rhegion”.

“Capolavori di cultura, ma anche di libertà – parole di Daniele Castrizio – perché le nostre monete hanno sovvenzionato la lotta che Reggio ha fatto nei secoli per riuscire a mantenersi libera contro tutti. Le monete, insomma, vengono viste non come oggetto di collezionismo – ci tiene a specificarlo Castrizio ma come strumento di storia. La mostra nasce da un’esigenza di comunicare le monete, che sono veramente difficili da gustare tramite una vetrina, anche se si tratta di piccoli capolavori. Abbiamo cercato di farle parlare, queste monete, di spiegarle soprattutto ai giovani”.

Da oggi, infatti, la mostra è aperta alle scuole, con guide accompagnate, che si addentreranno nei secoli della nostra storia.

“Abbiamo lavorato molto per ottenere una mostra di livello – aggiunge Daniele Castrizioche potrebbe essere ospitata in un Museo internazionale; lascerà un segno per sempre: due cataloghi cartacei, scaricabili anche online, un catalogo concepito per ragazzi, un prodotto video-lezione acquistabile in DVD. Abbiamo tutto un patrimonio medievale che va spiegato, un passato economico importante; perche dobbiamo trasmettere sempre una cultura pauperistica? La città per più di 2mila anni ha tentato di stare al mondo!”.

“Una nuova missione e un nuovo apporto per Reggio”, così Patrizia Nardi intende il progetto della mostra, un progetto che avuto degli approfondimenti importanti sull’altra sponda dello Stretto.

“Lavoriamo in sinergia come non si faceva da tempo in questa città – continua l’assessore NardiChe il progetto culturale in questione sia per Reggio Città Metropolitana; quello che viene purtroppo fuori è che non conosciamo la nostra storia, e per una comunità ciò significa non avere la possibilità di attivare un processo di costruzione”.

“Che nelle scuole venga insegnata la storia locale”, è il monito di Patrizia Nardi, la quale si propone di far “viaggiare” oltreoceano la mostra “La Zecca di Reggio attraverso i secoli”, parlandone a Washington, presso l’Ambasciata di Italia, dove presto si recherà per parlare di un prodotto tipico calabrese, il bergamotto. “Serve un piano strategico culturale – chiosa – che è mancato alla città”.

“Un piano” che faccia parlare ogni giorno di cultura, in una terra la cui linfa vitale è costituita dalla sua stessa cultura, dalla sua stessa storia. È bene promuovere, infatti, tali iniziative, parlarne, e ciò si può fare anche attraverso l’opera di sinergia messa in campo con Messina, con le istituzioni; una “rete” fruttuosa anche per il Direttore Malacrino, il quale, come trasmesso, crede che tale sfida si possa affrontare “solo attraverso la sinergia. Noi non conosciamo la nostra storia – afferma – e forse in questo abbiamo una buona dose di responsabilità nel non essere riusciti a trasmetterla. La mostra rientra perfettamente in questa mission: il nostro compito è rendere parlanti i reperti, che hanno riportato a Reggio l’attenzione verso il passato; non per niente, la scelta delle monete è strategica, dicono da sole che sono il passato. Tramite iniziative simili, diamo l’opportunità alle nuove generazioni di apportare il loro contributo alla conoscenza – chiosa Carmelo Malacrinoe di costruirsi anche un curriculum per la loro carriera”.

Aprirsi ai giovani, ai talenti “nostrani”, è il messaggio lanciato da tutti i presenti all’incontro odierno, che vogliono rendere partecipi l’intera cittadinanza di progetti come quello della mostra ospitata in uno dei luoghi simbolo della città, il Teatro “Cilea”, dove rimarrà allestita almeno fino a quando i locali saranno a disposizione in vista di un’altra importante esposizione.

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