La partecipata comunale ha diffuso la nuova tabella oraria della distribuzione delle risorse idriche. Intanto il Prefetto vuole accelerare i tempi e il caso Messina suscita sdegno nel mondo dello spettacolo. Nella notte la doccia fredda: l’attuale approvvigionamento sarebbe saltato
Oggi è la giornata decisiva: la crisi idrica che attanaglia Messina richiede contromisure urgenti e il tempo impiegato sinora per valutare nel complesso la situazione è stato sin troppo. Per questa ragione la Prefettura ha di fatto imposto un’accelerata. Oggi, pertanto, dovranno essere sciolti i nodi e le riserve in merito al che fare, partendo da quel nuovo by-pass al vaglio del Genio Militare. L’idea, come ha spiegato ieri Stefano Trotta, è quella di costruire una conduttura alternativa a valle per superare il punto critico, un’operazione che prescinda insomma dalla messa in sicurezza della collina affidata – questa sì – alle autorità regionali.
Una scelta non egoista ma obbligata: i tempi tecnici per realizzare siffatti lavori sono lunghi, tre mesi secondo le stime più generose, e non è pensabile lasciare una metropoli di 250mila abitanti senz’acqua per un periodo così esteso. Le soluzioni tampone, come le navi cisterna (oggi ne attraccherà un’altra, sia pur di ridotte dimensioni) o l’aumento delle autobotti in circolazione, sono palliativi che possono essere utili soltanto nel breve periodo. Su questo punto si registrerebbe una singolare convergenza di vedute fra tutti gli attori di questa vicenda, sebbene la Protezione Civile predichi prudenza: “Cercheremo di ridurre i tempi al minimo ma è bene fare valutazioni approfondite. Il piano di azione per la messa in sicurezza del versante ed il rifacimento della conduttura è praticamente pronto. Le difficoltà stanno nel fatto che il bypass verrà realizzato in una zona molto acclive, pur se non interessata da frane” ha precisato il dirigente Calogero Foti sottraendosi dal gioco delle previsioni. Fissare scadenze in questo momento è un azzardo, fanno capire le autorità che stanno trattando il caso, anche perché ogni scelta dovrà essere disposta in relazione alle possibilità tecniche della sua tempestiva realizzazione.
L’Amministrazione comunale, da par suo, cerca di arginare le difficoltà, con la promessa del sindaco d’indirizzare 10mila litri in ciascuna circoscrizione. In tal senso, nella tarda serata di ieri, la partecipata di riferimento ha diffuso il nuovo documento contente la tabella degli orari di distribuzione delle risorse idriche. “A causa degli inconvenienti registrati si specifica che la distribuzione, pur essendo avvenuta regolarmente negli orari previsti, non ha potuto raggiungere tutti i punti alti della rete per mancanza della pressione fornita da un flusso idrico adeguato e continuo. Rammaricandoci, pertanto, per i disagi manifestati dall’utenza si specifica che, non potendo garantire un’uniforme distribuzione in tutte le zone e per tutte le utenze della stessa zona per le ragione sopra evidenziate, i tempi di distribuzione dei serbatoi sono indicativi” ha reso noto l’Amam in una nota. Manco a farlo apposta, da Forza d’Agrò nella notte sarebbero arrivate pessime notizie: il by-pass in funzione, quello che collega la condotta di Fiumefreddo con l’acquedotto dell’Alcantara, si sarebbe danneggiato. Ancora una volta finiscono nel mirino i lavori svolti dai tecnici, che già Crocetta – qualche giorno addietro – aveva bocciato come inadeguati. Una situazione, questa, che minaccia frontalmente tutta la cittadinanza: al momento, infatti, l’erogazione idrica sarebbe completamente interrotta.
Fra le note di colore, infine, si segnala il rammarico espresso a mezzo social dai volti noti dello spettacolo. Nino Frassica ha espresso il suo pensiero in forma sintetica: “Ho preferito il silenzio fino ad ora, perché Messina la porto nel cuore sempre… Pretendiamo una soluzione!” ha scritto il comico, spalleggiato a distanza da Beppe Fiorello che ha parlato apertamente di razzismo: “io sto con i messinesi onesti e un po’ di più con gli africani“. Anche Alessandro Gassmann e Salvo Sottile hanno voluto dire la loro, e se il primo ha parafrasato Levi con un “Cristo si è fermato a Messina”, il secondo ha evidenziato il senso di vergogna di fronte a scenari indegni di un paese civile.