Golia e le Iene a Messina: una guerra all’ultima goccia d’acqua

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Anche le Iene sbarcano a Messina, causa emergenza idrica: fotografata la questione responsabilità

Di pochi minuti fa è il servizio, andato in onda su Le Iene ad opera di Giulio Golia, che racconta e tira le somme dell’emergenza idrica verificatasi negli scorsi venti giorni a Messina. Tanto è stato detto al riguardo, ed il servizio narra tutte le sfaccettature della vicenda: dalla guerra tra poveri a chi ha il serbatoio più grande, alla questione delle responsabilità per la messa in sicurezza della zona in cui passa la condotta. La fotografia che Golia scatta della situazione messinese è vergognosa (come, del resto, già avevamo appurato) e inquadra il peggio della città di Messina e dintorni.

Le autorità di Calatabiano si dicono estranee del tutto alla questione della messa in sicurezza, mostrando di disconoscere anche il territorio attraverso cui passa la condotta; l’AMAM, da parte sua, non possiede neanche studi scientifici sulle 94 frane avvenute col passare del tempo nella tratta; il Comune di Messina ha tracciato una mappa dove ad ogni punto rosso corrisponde una criticità idrogeologica. Risultato? L’intera tratta della condotta è circondata da aree a rischio che non sono mai state messe in sicurezza. Ora, di chi il compito? Del Comune di Calatabiano, del Comune di Messina, dell’AMAM, della Regione? Mentre si cerca il mancato responsabile del disastro che ha lasciato a secco Messina, i messinesi si scannano tra di loro in una guerra all’ultima goccia d’acqua (e all’ultima ingiuria, oseremo dire).

La criticità che emerge maggiormente, però, è quella che riguarda il mutamento del paesaggio avvenuto negli ultimi: l’Assessore De Cola, difatti, spiega come la cessazione della coltivazione dei terreni, una volta ordinati e terrazzati, e il fatto che molti alberi siano stati bruciati, abbia portato al cedimento del terreno, reso ulteriormente franoso dalle frequenti piogge. Frutto di superficialità e rimandi di responsabilità, la degenerazione della situazione ha causato una situazione che, verosimilmente, potrebbe sfortunatamente continuare a reiterarsi: la cosa peggiore, è che tutto questo si configurava come altamente prevedibile, e evitabile e sanabile.

E mentre le frane potrebbero essere più celeri del lavoro dell’uomo e far ripiombare nuovamente la situazione nell’abisso della tragicità, c’è chi pensa a fare il Ponte sullo Stretto; a tal proposito, il quesito di Golia ci sembra azzeccato: “ma non sarebbe il caso di mettere in sicurezza prima tutto il territorio prima?”

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