Giliberti indaga il rapporto tra finzione e realtà ispirandosi a Ibsen: un mix riuscito per la rassegna cittadina
La pièce si ispira al famoso testo teatrale “Casa con bambola” di Ibsen, di cui Giliberti cerca di restituire il sapore attraverso scene, costumi e atmosfere. La prova degli attori e le scelte del regista contribuiscono a sottolineare la gabbia di convenzioni tipiche della società borghese descritta dall’autore. La messinscena costringe lo spettatore a proiettarsi all’interno di una casa in cui la protagonista Nora, interpretata dalla giovane Laura Ingiulla, è una bambola e tutti quelli che ruotano intorno a lei non sono altro che marionette. Lo sguardo lucido della balia Anne Marie, cui presta il volto Antonietta Carbonetti, sottolinea il passaggio, cruciale nella scelta della regia, di gettare la maschera che la società impone, consentendo, così, alla protagonista di smettere gli abiti della “donna perfetta”, cioè moglie e madre, per affermare la propria individualità. In netto contrasto il cambio del coprotagonista Torvald, interpretato da Davide Sbrogiò, che chiude il dramma in un buio e una solitudine glaciali, finalmente uomo e non più fantoccio. A fare da contraltare a questa separazione l’unione della signora Linde con il procuratore Krogstad, interpretati da Giorgia D’Acquisto e Lorenzo Falletti. Le musiche del maestro Di Pofi accompagnano la messinscena sottolineando gli stati emotivi e il contrasto tra finzione e realtà.
Prossimo appuntamento della rassegna domenica 13 dicembre con “InSomnium. E si sciolgon le ore”, una nuova produzione di QA-QuasiAnonimaProduzioni scritto e diretto da Auretta Sterrantino, con Marialaura Ardizzone, Livio Bisignano, Loredana Bruno, Oreste De Pasquale, Claudia Zappia; scenografia di Giulia Drogo e musiche originali di Filippo La Marca.