Dopo il dossier presentato dall’avvocato Fabio Repici, la Procura contesta a vario titolo i reati di truffa e usura
Gli investimenti in titoli derivati posti in atto dal Comune di Messina sono tornati all’ordine del giorno a Palazzo Piacentini, laddove – dopo l’archiviazione del primo filone di inchiesta che aveva verificato un danno erariale da 17 milioni di euro – l’avvocato Fabio Repici ha consegnato in Procura un dossier sui contratti precedentemente siglati dalle varie Amministrazioni. Da qui l’inizio di una nuova indagine, coordinata da Sebastiano Ardita e Stefania La Rosa, con l’iscrizione nel registro degli indagati di diverse persone, primo fra tutti l’ex sindaco Giuseppe Buzzanca. Al suo fianco sette funzionari e dirigenti bancari: Giuseppe Pignataro, Roberto Antolini, Angelo Pietro Squadrito, Fabio Gallo, Edoardo Catalano e Vincenzo Di Benedetto.