Messina, i forestali iniziano il presidio a oltranza

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Protesta dei sindacati “per non meglio precisate difficoltà legate al patto di stabilità, che inficerebbero la possibilità di reimmettere subito in servizio i lavoratori”. La Cisl attacca: il Governo si assuma le proprie responsabilità o ne tragga le conseguenze

Da questa mattina i forestali siciliani presidiano a oltranza il territorio dell’Isola, “tutte le città e tutti i Comuni”. Inoltre, rappresentanze di lavoratori e sindacati sostano “davanti a tutte le Prefetture e a tutte le Questure della regione”.

A Messina la protesta è iniziata nella prima mattinata di oggi presso la sede dell’Azienda Foreste, sul viale San Martino, alla presenza dei segretari generali di Fai, Flai, Uila Calogero Cipriano, Giovanni Mastroeni, Salvatore Orlando e del segretario generale della Cisl Messina, Tonino Genovese.

Cisl e Fai, la federazione sindacale dell’agroalimentare, in una nota affermano che “dopo il tira e molla sulla delibera Cipe durato mesi e conclusosi positivamente nei giorni scorsi, e dopo giornate di lotte campali, oggi vengono accampate ulteriori, non meglio precisate difficoltà legate al patto di stabilità, che inficerebbero la possibilità immediata di reimmettere in servizio i lavoratori sospesi così come invece comunicatoci ufficialmente nei giorni scorsi”.

Assistiamo allibiti a questo tira e molla”, dichiara Fabrizio Colonna, segretario della Fai Cisl Sicilia. E Mimmo Milazzo, segretario generale regionale del sindacato, è sulla stessa lunghezza d’onda: “Il governo si assuma le proprie responsabilità anche sforando il patto di stabilità, per inserire al lavoro i forestali. Altrimenti ne tragga le dovute conseguenze”. “Siamo allibiti per l’ennesima beffa perpetrata dalla classe dirigente politica, amministrativa e burocratica della Regione”, denunciano da viale Europa puntando il dito contro “la spocchia degli onorevoli dalla pancia piena che parlano di privilegiati riferendosi a precari e forestali molti dei quali, con l’unico reddito da lavoro, sostentano le loro famiglie”.

I forestali siciliani rinunceranno a quest’ennesima forma di lotta solo quando saranno immessi in cantiere “l’inettitudine, l’inconsistenza, l’inaffidabilità assoluta e la latitanza dimostrate dalla classe dirigente regionale”.

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