Il sindacato di viale Europa definisce incredibile la situazione in cui versano i lavoratori del corpo, costretti a protestare per ottenere un diritto previsto dalla legge
In primo piano, naturalmente, la protesta dei forestali conclusa proprio nella giornata di ieri con l’annuncio dell’assessore regionale all’Agricoltura, Antonello Cracolici, del rientro in servizio dei lavoratori.
«Un rientro al lavoro che ha rischiato di non esserci per i forestali della provincia di Messina – ha detto Calogero Cipriano – perché proprio quando sembrava che tutto l’iter burocratico era completato, sono saltati fuori problemi per la provincia di Messina e altre piccole province. Siamo riusciti ad evitarlo, anche grazie alle proteste. Ma non è possibile prendere in giro le famiglie e la cittadinanza. Non è possibile che sui giochi politici sia la povera gente a combattere per un tozzo di pane».
Di dissesto ha parlato il segretario generale della Cisl Messina, Tonino Genovese. «Siamo una provincia che crolla ogni giorno – ha sostenuto – frane e alluvioni sono diventate una consuetudine dei giorni di pioggia. La crisi idrica che ha vissuto la città ha messo ancora di più in evidenza come sia necessario intervenire sui boschi, sui monti e sulle colline che per anni sono state vandalizzate da cemento e menefreghismo. Serve un piano serio di riqualificazione del territorio, con l’impiego di professionalità che la Sicilia ha nei forestali. Servono investimenti per prevenire, altrimenti si rischia di dover spendere di più per arginare le emergenze. Bisogna – ha concluso Genovese – che la politica cambi la propria visione e che si veda i lavoratori forestali come una risorsa per il territorio e non come un peso per le casse della Regione».