Proseguono i provvedimenti di ripristino della legalità nel settore agricolo del territorio dei Nebrodi: A Troina rescissi i contratti di affitto di terreni demaniali
Da diverso tempo infatti, come emerge dagli accertamenti della Prefettura di Enna, i terreni a pascolo gestiti dall’Azienda Silvo Pastorale di Troina, all’interno del Parco dei Nebrodi, venivano dati in affitto a privati con contratti illegittimi, aggirando il sistema dell’evidenza pubblica e della trasparenza amministrativa.
I canoni di affitto, che variavano da 12 a 30 euro ad ettaro, a fronte di contributi europei di 300 euro ad ettaro, riguardavano un cospicuo patrimonio boschivo comprendente terreni siti all’interno del Parco dei Nebrodi. Questo ulteriore accadimento dimostra che l’impegno sulla complicata questione della “mafia dei pascoli” era motivato e legittimo, ed è per arginare il fenomeno, emerso grazie anche all’impegno del Sindaco di Troina Fabio Venezia che il Presidente del Parco Giuseppe Antoci ha sollevato l’esigenza di disporre di ulteriori strumenti di controllo. È stato così creato e stipulato, su volere del Prefetto di Messina Stefano Trotta, un esclusivo protocollo d’intesa – primo atto normativo in Italia sull’argomento – contenente precise linee guida per contrastare i tentativi di infiltrazione mafiosa nelle procedure di concessione a privati di beni compresi nel territorio del Parco.
Adesso questi contratti sono stati rescissi, dopo l’inchiesta della Commissione d’indagine istituita al fine di ripristinare la legalità: peraltro è già stato avviato l’iter per impugnare quei contratti che, anche se sottoscritti da persone non colpite da interdizione per motivi di mafia, sono stati comunque stipulati senza alcuna procedura di evidenza pubblica. “Si tratta di un ulteriore passo avanti”, commenta Giuseppe Antoci, che sin dall’insediamento alla guida del Parco aveva denunciato l’argomento e vive da tempo sotto scorta per il proprio impegno a favore della legalità nel territorio dei Nebrodi, come anche accaduto al Sindaco di Troina, Fabio Venezia, per aver puntato il dito contro questo malaffare nel proprio Comune. “Questa è una ulteriore occasione per manifestare vicinanza e condivisione di ideali a Fabio Venezia dichiara Antoci. Quanto sta accadendo nonché le operazioni di servizio svolte dalle Forze dell’Ordine confermano la presenza di una rete criminale dedita alle truffe, al falso ed al riciclaggio nell’ambito dell’agricoltura. L’attento monitoraggio svolto ha comprovato l’imponenza dei flussi di denaro in mano alla criminalità, che occorre smantellare con il nostro impegno quotidiano, per ridare terreni e lavoro ai giovani e ai siciliani onesti”.