Il centrodestra reggino si riunisce per ribadire la propria opposizione nei confronti del possibile spostamento da Reggio a Roma della sede centrale dell’Agenzia per i beni confiscati e sequestrati alla mafia, “un risultato per Reggio, raggiunto grazie all’impegno delle precedenti amministrazioni”
È quanto prevede la riforma su cui sta lavorando il Parlamento, sostenuta in primis dall’onorevole Rosy Bindi: Reggio Calabria, dunque, se come è noto verrà approvato il provvedimento entro l’anno, rimarrà sede secondaria, sotto la sorveglianza della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Ad esordire, stamane, il rappresentante di Reggio Futura, Oreste Romeo, che nell’esprimere la massima e sentita solidarietà alla comunità reggina interessata dai fenomeni disastrosi degli ultimi giorni, aggiunge: “ci occupiamo oggi di ulteriori disastri che si abbattono sul nostro territorio e sulla nostra comunità: l’ennesima spoliazione cui va incontro Reggio: l’Agenzia per i beni confiscati! È stato approvato in Parlamento un emendamento a firma Rosy Bindi, presidente dell’ormai inutile Commissione Parlamentare Antimafia, nonché parlamentare eletto da questo territorio. L’ennesimo sacco da parte di parlamentari che tradiscono il mandato ricevuto dalla comunità reggina. Non intendo rassegnarmi a questa filiera di sinistra (Comune di Reggio, Regione Calabria e Governo). Vorrei ricordare – chiosa Oreste Romeo – che al 3 gennaio del 2010 risale l’attentato alla Procura Generale, e da lì la risposta dell’allora Governo Berlusconi fu immediata, in quanto il 28 gennaio dello stesso anno avvenne la riunione del Consiglio dei Ministri a Reggio, a seguito della quale si attesta l’annuncio dell’istituzione dell’Agenzia per i beni confiscati, avente sede proprio nella nostra città”.
Un breve excursus storico è dovuto, data la situazione attuale, per i rappresentanti del centrodestra reggino; Domenico Tamiro, del Centro Studi Tradizione e Partecipazione, ricorda l’istituzione dell’antenna Onu sulle economie criminali, avvenuta a seguito della stipula dell’accordo a Vienna (dicembre 2011) da parte dell’allora Governatore della Calabria. “Tale progetto – spiega Tamiro – prevedeva particolare attenzione anche sul sequestro dei beni confiscati. Sono stati stanziati circa 9mila euro per degli stage indirizzati ai giovani, che, tra le altre cose, avevano l’opportunità di fare esperienza presso l’ambasciata Onu. Il Governatore portò avanti anche un’altra iniziativa: una serie di conferenze dal titolo ‘Criminali Economy”; la Giunta del centrodestra, inoltre, stanziò 70mila euro affinchè i vani dell’Agenzia venissero adibiti e messi a disposizione per tale progetto, i cui lavori sono terminati lo scorso aprile. Come mai ci vengono tolte le cose che già avevamo?, è la domanda che si pone Tamiro.
“Avevamo l’opportunità di trasformare un nostro problema, quello della ‘ndrangheta, in risorsa – esclama Oreste Romeo – però purtroppo la logica predatoria del Governo continua ad abbattersi sulla nostra città”
E l’excursus storico continua, poi, con Giuseppe Quattrone (Fratelli D’Italia), il quale ricorda il Polo della legalità, “che per iniziativa di Scopelliti si era pensato di realizzare, insieme ad una serie di frontex. Reggio è una Città Metropolitana e sta perdendo l’Agenzia per i beni confiscati, sotto il beneplacito di vari parlamentari, e con la complicità di Rosy Bindi. Noi, in quanto gruppo seppur esiguo presente alla Camera, ci faremo carico di illustrare qualsiasi richiesta, porteremo avanti una forma di ostruzionismo per questo spostamento”.
Lo ribadisce Giuseppe Malara, rappresentante di Destra per Reggio, che si sofferma su quanto fatto dal centrodestra per istituire l’Agenzia nella nostra città, quando adesso “il centrosinistra sta facendo ben altro: i rappresentanti di oggi sembrano essere ciechi e sordi e agiscono in direzione opposta alla città di Reggio. Il centrodestra impegna le proprie forze per difendere ciò che ha ottenuto negli anni. Reggio non conta o non vogliono farci contare più niente – conclude Malara – Ci si vesta da giustizia, e la giustizia risiede nel fatto che la sede principale dell’Agenzia deve rimanere a Reggio Calabria”.
“Condanno fortemente l’assenza dei parlamentari calabresi – parole di Mario Flecchia (Alleanza Calabrese) – Noi subiamo furti da parte di parlamentari che non ci difendono, e per ultimo stiamo subendo il furto dell’Agenzia per i beni confiscati, che il Governo di centrodestra era riuscito a farci ottenere”.
Un invito al primo cittadino di Reggio, che viene infine ribadito anche da Oreste Romeo: “che faccia il sindaco dei reggini, e non per conto di terzi. Reggio ha questa istituzione che deve difendere, pena un arretramento soprattutto sul piano culturale datato decenni. Che tutto si faccia alla luce del sole”.
Si conclude così la conferenza stampa odierna, con una forte volontà espressa dai rappresentanti del centrodestra di proporre un’interrogazione parlamentare in merito alla situazione attuale che riguarda l’Agenzia per i beni confiscati.