San Filippo del Mela: l’Edipower sarà riconvertita in un inceneritore?

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La centrale termoelettrica della Edipower di San Filippo del Mela dovrebbe essere riconvertita in un inceneritore. La termovalorizzazione, però, è contestata dalle galassie ambientaliste, da molteplici associazioni territoriali e da diversi partiti seduti nelle istituzioni. Si farà un referendum sul punto per verificare cosa desiderano davvero i cittadini

A San Filippo del Mela, in provincia di Messina, è incubo inceneritore: di tutti i colori ne sono state dette sulla nocività della diossina proveniente dai fumi degli inceneritori, e diversi studi sono stati fatti intorno all’argomento. Sia dalle istituzioni che dalle associazioni territoriali, comprese quelle ambientaliste, si origina la volontà di non accettare l’eventuale ipotesi che la Edipower, centrale termoelettrica, possa essere trasformata in un termovalorizzatore. Sei sono stati i Comuni a pronunciarsi favorevoli all’ipotesi referendaria: Santa Lucia del Mela, Pace del Mela, Gualtieri Sicaminò, San Pier Niceto e Condrò, con l’incognita di Milazzo, in attesa che i rappresentanti si pronuncino sull’argomento prima di valutare il referendum, che sarà fatto a breve. L‘Associazione Zero Waste Sicilia ha espresso l’utilità di estendere il gruppo dei referendari anche ad altri comuni del comprensorio, soprattutto a quelli che già si sono espressi contrariamente al progetto di riconversione.

Resta da far luce sulle reali implicazioni negative che l’impianto del termovalizzatore possa generare: sono stati condotti degli studi in merito a diversi livelli. Secondo ciò che è stato riscontrato dallo studio Moniter in Emilia Romagna, l’inalazione o l’ingestione della diossina può creare sia rischi “per la salute riproduttiva” sia giungere ad “esiti tumorali”, quali aborti spontanei o nascite premature, tumori al fegato e al pancreas per gli uomini o al colon, ovaie ed endometrio per le donne e  “linfomi non Hodgkin in entrambi i sessi”. Nonostante questi dati, il centro tende a precisare che le percentuali sono nettamente calate con la progressione degli impianti nel corso degli anni. Una piccola dose di tranquillità quella concessa dallo studio, che tuttavia non elimina né il problema né le preoccupazioni ad esso relative. Bisognerebbe appurare, inoltre, quale sarebbe la reale incidenza dei fumi nella zona della Valle del Mela, già ricolma di sospetto e dolore per la presenza della vicina raffineria di Milazzo. Sono proprio i cittadini a non essere più disposti a patire continue sofferenze per via delle esalazioni di questi gas e fumi immessi nell’aria. Bisognerebbe interrogarsi sul perché, nel 2015, era della modernissima tecnologia e dell’avanzato progresso, si preferisca adottare modalità di smaltimento probabilmente nocive, anziché concentrarsi su un’efficace politica di riuso e riciclo: probabilmente, questo sarebbe un gigantesco passo in avanti nel progresso non solo per la regione siciliana, ma per l’intera nazione.

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