Ieri, 8 novembre, sin dalle prime ore del mattino, tutti i componenti della “macchina organizzativa” della XIV edizione della Sagra, hanno “ricevuto” gli “ospiti” che, anche per quest’attesa occasione allestita nel “Paese dell’olio d’oliva”, sono confluiti numerosi. Il “reportage” dell’evento inizia con il segnalare ai lettori la “macina” (veramente bella), posta a monumento all’ingresso del comune (Piazza Matteotti), “segno” rappresentativo del messaggio che il Paese aspromontano comunica alla città capoluogo in primis e poi alla regione e via via a quanti apprezzano genuinità e tradizioni d’altri tempi, per ciò che attiene anche l’olio d’oliva. I tantissimi che hanno raggiunto Sant’Alessio, hanno avuto modo di vistare la Chiesa parrocchiale “Maria SS. Annunziata” e apprezzare il quadro della “Salutazione della Vergine” del pittore messinese Antonio Catalano detto Il Vecchio, il quadro su tela raffigurante Sant’Anna, San Gioacchino e Maria Bambina del 1700 e il Crocefisso di legno di tiglio del XVI secolo. Visitato anche l’antico “frantoio Calabrò”, rilevato dal comune che ne ha fatto un museo didattico con sala convegni che è metà di molte scolaresche. L’antico “frantoio Calabro”, risale ai primi del 800. Gli esperti del settore affermano che originariamente probabilmente era un “Palmento”, considerato il ritrovamento di due vasche sotterranee. Ciò lascia supporre anche che Sant’Alessio prima era considerato tra i più importanti produttori del “nettare di Bacco”. Per l’occasione, le Aziende agricole (Gebbia e zio Sao), con gli imprenditori del luogo (Macelleria Polleria Sinicropi Giuseppe, Bar u bar cuni, Forno “u pani Du paisi” e Villa Nunziatina, hanno allestito stand e punti ristoro senza trascurare proprio nulla. La Proloco, presieduta dal dott. Antonino Calarco, ha proposto assaggi di dolci di vecchia tradizione, arricchiti dall’immancabile “castagna” del luogo. Segnalo anche il liquore (leggero e soave) di crema di castagne, unico nel suo genere. Le bottiglie del liquore e le confetture delle varie marmellate non sono state sufficienti a soddisfare la domanda. Pertanto, la Proloco comunica che quanti si metteranno in contatto e ordineranno i prodotti, li riceveranno a domicilio con i mezzi postali.
Il menu è stato degustato e apprezzato da tutti. Moltissimi hanno fatto il bis dei panini con porchetta e/o salsiccia delle pannocchie bollite e di polpette. Poi, la specialità culinaria di Nunziatina (Fagiolata a Fundacara) è andata letteralmente a “ruba”. Il vino, prodotto del luogo, ha soddisfatto i palati più esigenti. In evidenza lo stand della degustazione dell’olio d’oliva, preso letteralmente d’assalto. L’olio, dalle proprietà uniche fatto di sapori gradevoli al palato, alta digeribilità, colore inteso e trasparente grazie alla particolare decantazione, ha caratterizzato la Sagra de “Sapori d’Autunno”. Consiglio, per questi motivi, la gita “fuori porta” e acquistare l’olio di Sant’Alessio d’Aspromonte. In sintesi voto “dieci e lode”. La giornata trascorsa per quest’occasione bene organizzata e gestita, dà significato alla contribuzione economica da parte degli Enti locali che, sovente, destinano a pioggia sovvenzioni, per “eventi” che poco o nulla propongono di promozione culturale e di tradizioni popolari! Il Consiglio comunale e la giunta, presieduta dal Sindaco Stefano Calabrò, hanno predisposto uno straordinario piano di circolazione e parcheggi (servizio navetta eccellente), ben regolato dai Vigili e dalla protezione civile che si riconferma “supporto” imprescindibile. La “croce rossa” della vallata del Gallico, ha assicurato, per tutta la durata della manifestazione, assistenza e cure mediche. Il menu per Celiaci a cura dell’Associazione Italiana Celiachia ha ben soddisfatto ogni richiesta e ricevuto apprezzamenti rilevanti. Ottima l’animazione per i bambini e suggestivo il torneo tra Arceri in costumi d’epoca “Medioval time”. Il connubio “culinaria/divertimento” è stato assicurato dal gruppo folk “titani d Aspromonte” che oltre alla loro esibizione con splendidi costumi tradizionali, hanno “sfilato” con canti e balli tra i tavoli destinati alla degustazione posti lungo la Via Roma. Ogni sagra consente ai partecipanti di potersi esibire in “performance canore”, grazie al Karaoke. A Sant’Alessio d’Aspromonte si sono distinti anche in questo. Infatti, i canti erano tutti in dialetto calabrese eseguiti da chiunque si è soffermato ai piedi della scalinata che conduce alla Via Roma. Ad maiora!