Terrorismo, Abdelhamid Abaaoud ucciso a Parigi: era la mente degli attentati di venerdì 13 [FOTO]

StrettoWeb
LaPresse/Reuters

Abdelhamid Abaaoud, la mente degli attentati di Parigi, e’ morto nel blitz a Saint-Denis: e’ stato identificato dalle impronte digitali e il suo corpo e’ stato ritrovato, “crivellato di colpi”, nell’appartamento-covo nella banlieu parigina. Parigi ha confermato che il jihadista ha avuto “un ruolo-chiave” nella strage di venerdi’ scorso e che anzi era coinvolto in quattro dei sei attentati sventati in Francia dopo la primavera. Intanto pero’, il premier Manuel Valls ha avvertito che “c’e’ il rischio che i terroristi usino armi chimiche e batteriologiche”. Nel clima di perdurante tensione, il Parlamento francese ha accolto la richiesta di prolungare per tre mesi lo stato d’emergenza mentre i poliziotti potranno portare armi anche se non in servizio. Il governo belga ha annunciato nuove misure anti-terrore, che comporteranno anche la modifica della Costituzione, e le forze speciali hanno condotto numerosi raid in diversi sobborghi di Bruxelles, alla ricerca di persone vicine a Bilal Hafdi, il kamikaze 20enne dello Stade de France, di nazionalita’ francese ma residente in Belgio. A meta’ pomeriggio, la polizia belga aveva arrestato nove persone. Sul fronte politico, il presidente Hollande ha esortato ancora i francesi a “restare uniti e a vivere la vita, per vincere la guerra”. Mentre Cazeneuve ha spronato l’Ue a reagire, trovando un maggiore coordinamento nella lotta al terrorismo. In particolare Cazeneuve ha lamentato che la Francia non ricevette alcuna informazione sul possibile arrivo di Abaaoud da parte di altri Paesi europei di transito: “Non ci fu data alcuna informazione dai Paesi europei da cui sarebbe potuto transitare arrivando in Francia, ne’ ci fu segnalato che potesse essere arrivato in Europa e dopo in Francia”. I ministri dell’Interno Ue decideranno domani un rafforzamento dei controlli alle frontiere esterne dello spazio Schengen, che diventeranno “sistematici e coordinati” e non risparmieranno nemmeno coloro che hanno diritto alla libera circolazione. Il premier belga Charles Michel ha respinto le critiche all’intelligence nazionale e ha annunciato un serie di misure che prevedono anche una modifica alla Costituzione oltre lo stanziamento di altri 400 milioni di euro per la sicurezza: il premier ha presentato al Parlamento una serie di proposte, tra le quali l’arresto per i jihadisti che ritornano dalla Siria, il prolungamento dei termini di detenzione preventiva da 24 a 72 ore e la chiusura dei luoghi di culto non riconosciuti. Continuano invece a rincorrersi le voci che vogliono morto o ancora vivo Salah Abdelslam. Un testimone belga sostiene di aver avuto una conversazione con il super-ricercato martedi’ a Molenbeek. “Mi ha detto che si sente sopraffatto e che si era spinto troppo oltre, ma che ha paura di consegnarsi perche’ questo potrebbe avere conseguenze sulla sua famiglia”.

Condividi