Auguri al reggino Roberto Crea, scienziato ed imprenditore tra gli inventori dell’insulina sintetica

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Il Dr. Roberto Crea , dottore di ricerca è nato a Palmi il giorno 01/07/1948 , ma sin dall’infanzia ha vissuto a Gallico Marina di Reggio Calabria

“All’estero le industrie e i governi finanziano la ricerca molto più facilmente che non in Italia”, afferma il Dr. Roberto Crea, eccezionale ricercatore e imprenditore di origini calabresi  trapiantato in California , che ha sintetizzato il gene dell’ insulina nel 1977 . Lo sviluppo dell’ insulina umana costruita geneticamente fu finanziato da Genentech Inc. (nome nato dalla contrazione di Genetic Engineering Technology), società specializzata in attività biotecnologiche fondata nel 1976. Tuttavia, tale impresa fu il risultato della cooperazione tra Genentech di San Francisco  and City of Hope ( Centro di Ricerca Medica di Los Angeles). La sintesi del gene dell’insulina umana fu realizzata da quattro scienziati guidati da Roberto Crea, Ph.D., e  Keichi Itakura, Ph.D. al City of Hope ( Città della Speranza) Medical Center ; e da scienziati guidati da David Goeddel, Ph.D. e Dennis Kleid, Ph.D. al Genentech di San Francisco  che unirono i geni che erano stati fatti  in frammenti e li inserirono, unitamente al meccanismo di controllo, nel “genoma” del batterio E. Coli . Il Dr. Arthur Riggs, Ph.D. del City of Hope e il  Dr. Goeddel del Genentech furono responsabili delle prove finali, tecniche di purificazione e giunzione. Il Dr. Roberto Crea , dottore di ricerca (Phd) è nato a Palmi (RC) il giorno 01/07/1948 , ma sin dall’infanzia ha vissuto a Gallico Marina di Reggio Calabria. Il padre Francesco Crea era dipendente delle Ferrovie dello Stato e in qualità di tecnico specializzato ha prestato servizio nelle Sottostazioni di Trasformazione di Potenza Elettrica, per un lungo periodo nella Sottostazione Elettrica di Gallico dove aveva l’alloggio, ma anche nella SSE di Scalea e nella SSE di Milazzo. La madre Giuseppina Milea era a sua volta figlia di Bruno e Caterina Milea, questi  nonni materni di Roberto , morti entrambi a distanza di un anno prima il nonno e poi la nonna a causa del diabete. Durante il periodo giovanile, iscritto all’Azione Cattolica ed ala sinistra della squadra di calcio Gallicese, ha frequentato le scuole intermedie e superiori a Reggio Calabria dove ha conseguito la Maturità Scientifica nel prestigioso Liceo Scientifico Statale “ Leonardo Da Vinci” . Venuta meno la possibilità di proseguire gli studi al Politecnico di Torino per l’improvvisa morte in quella città di uno zio in servizio nella Polizia dello Stato, si è immatricolato al Corso di Laurea in Chimica dell’ Università degli Studi di Messina dove ha frequentato brillantemente il triennio e su suggerimento del Prof. Giovanni Cuzzocrea, che aveva scoperto il suo talento, ha proseguito gli studi all’ Università di Pavia conseguendo la Laurea in Chimica nel Luglio del 1972. In questa occasione ha festeggiato il suo 24° compleanno unitamente al papà Francesco andato appositamente da Reggio Calabria per assistere alla cerimonia della discussione della Tesi di Laurea. Dopo la laurea rimase a Pavia dove frequentò la prima scuola di Specializzazione in Chimica Biologica organizzata dal Prof, Castellani e dall’Università . Durante le vacanze di  Natale del 1973 , mentre era a casa con i genitori a Reggio Calabria, gli giunse un telegramma da Bruxelles.”.La sua domanda  di una borsa di studio ( concordata con il Prof. Campagnari della scuola di Specializzazione dell’Università di Pavia) per andare a lavorare in Olanda è stata accettata dalla Commissione Europea di Biologia Molecolare . Parta immediatamente”.   Rientrava a Pavia,  caricava tutto quello che può sulla sua auto (4 cavalli)  e si avviava verso Leiden ed il nuovo Laboratorio . Iniziava una nuova avventura …..

Riportiamo la parte finale dell’Intervista a Roberto Crea in occasione della consegna di uno degli ultimi tra i numerosi premi ottenuti   l’ “Ottorino Rossi Award 2015 “ conferitogli a Pavia il 25 giugno.

Professor Crea, Nel suo futuro e in quello delle biotecnologie cosa vede?

“Intanto, vorrei sottolineare come io sia stato sempre un pendolare tra gli Stati Uniti e l’Italia, perché ho voluto portare i frutti dei miei successi anche nella mia terra natale. Nelle serre di una società in Basilicata di cui sono socio, ad esempio, vicino al confine con la Calabria, crescono pomodori rossi e melanzane resistenti a virus e insetti, pomodori gialli, manipolati perché producano più betacarotene, piantine di grano capaci di crescere in condizioni di siccità. Io credo che il futuro sarà produrre farmaci attraverso le piante, a basso costo e senza i rischi di contaminazione virale che si hanno quando certe proteine vengono prodotte con cellule umane”.

Domenico Crea

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