Graziano Calanna (Sindaco di Bronte) – Il nostro Paese è universalmente conosciuto per la grande ricchezza culturale che lo caratterizza: oltre 3.600 musei; quasi 5.000 siti culturali; 46.000 beni architettonici vincolati; 34.000 luoghi di spettacolo; 52 siti Unesco, centinaia di festival ed iniziative culturali che animano i territori. Questa eredità rappresenta non solo il nostro passato e il presente, ma anche il futuro del Paese, una risorsa da tutelare e valorizzare e che ci rende unici nel panorama internazionale. Tutelare e valorizzare adeguatamente, anche in chiave turistica, le nostre ricchezze è un dovere, ma al tempo stesso una grande opportunità. E Bronte contribuisce alla valorizzazione dei beni culturali, salvaguardando e tramandando non solo la storia ed il ricco patrimonio che vanta, ma promuovendo iniziative culturali nella radicata convinzione che arte e cultura siamo insostituibili fucine di progresso e civiltà, oltre a limpide occasioni di sviluppo. Cultura e turismo, infatti, possono realmente essere un binomio vincente non solo per far uscire il Paese dalle secche delle crisi, ma anche per ricondurlo su un nuovo percorso di crescita sostenibile e duratura. Non a caso, quindi, questa Amministrazione ha deciso di organizzare questo evento, che ripropone l’incantevole scenario del Castello Nelson come ottima galleria di arte contemporanea, completando, anche se solo per pochi giorni, di materiali diversi alla pietra lavica, la permanente esposizione di sculture di arte contemporanea che dominano il parco in questo fazzoletto di terra che un tempo fu inglese.
Adriano Pricoco (Curatore del Convegno – Mostra) – La materia e la sua evoluzione sono indissolubilmente legate alla storia della scultura e di conseguenza oltre che all’ambito specifico dell’arte anche a quello dell’architettura. Questo il tema al centro della Mostra – Convegno La scultura, l’evoluzione della materia, evento promosso dal MacS ed ospitato nella ducea di Nelson. Nell’epoca moderna la creazione e la diffusione di nuovi materiali ha portato allo sviluppo di nuove tecniche esecutive che se per un verso hanno mantenuto una radice etimologica nella tradizione, hanno altresì scandito una nuova visione ontologica della scultura. L’avventura del primo ‘900 attraverso le esperienze delle Avanguardie artistiche ha sancito una definitiva emancipazione dell’opera dai canoni che ne avevano connotato la riconoscibilità e la valenza nell’arco dei secoli precedenti, mostrando una naturale attrazione verso i nuovi materiali che l’ennesima tappa della rivoluzione industriale proponeva. Nel nostro contemporaneo, dopo l’avvento delle tecnologie digitali, si è imposta una nuova ulteriore urgenza di definire gli ambiti e le metodologie operative e creative nelle arti visive ed anche la scultura ne ha subìto l’ingerenza proponendo nuove modalità ed interrogandosi sulla sua istanza. La Mostra – Convegno si propone, attraverso l’apporto e la testimonianza degli artisti invitati a riflettere, di dibattere su questo tema tentando di identificare le linee guida che muovono la ricerca.
Giuseppina Napoli (Direttrice del MacS) – Un’indagine artisti
Scheda Mostra
Scultura, l’evoluzione della materia
a cura di Adriano Pricoco Autori: Annalù Boeretto, Bob Clyatt, Cristina Costanzo, Alessio Deli, Jorge Egea, Anna Gillespie, Paolo Guarrera, Fatima Messana, Sebastiano Messina, José Manuel Martínez Perez, Natale Platania, Gesualdo Prestipino, Alessandro Reggioli, Gianni Ruggeri, Giovanna Vinciguerra, Gary Weisman
Titolo mostra: Scultura, l’evoluzione della materia
Curatore: Adriano Pricoco
Inaugurazione: 19 Dicembre ore 9.30
Conclusione: 20 Dicembre ore 17.00
Opere in mostra:
Annalù Boeretto, Il libro della tempesta, 2014, resina, carta, inchiostri, cm 250x100x250; Salto nel blu, 2015, resina ed inchiostri, cm 60x28x28
Bob Clyatt, Nursing Mother with Smartphone, 2012-13, gres smaltato dorato, nylon sintetico, cm 52 x 30 x 18
Cristina Costanzo, L’inganno del Tempo, 2015, terracotta policroma, vecchio orologio da taschino, cm 80x50x42
Alessio Deli, Summer awakening, 2010, cera, lamiera, ferro, terracotta, legno, poliuretano, cm 165x60x80
Jorge Egea, Meditativa, 2012, resina di poliestere, cm 93x65x50
Anna Gillespie, Old Giant, 2014, bronzo e legno, cm114x72x 28
Paolo Guarrera, Venere, 2005, bronzo, cm 64,5x27x16; Busto alla luce, 2003
gesso patinato, cm 44x44x24
Fatima Messana, Sine Pietate, 2015, vetroresina e tecniche miste, cm 150x125x125
Sebastiano Messina, Bambino con vela, 2014, pietra calcarea bianca, cm 51x17x14
José Manuel Martínez Perez, Esclavos, 2004, bronzo, cm 126x35x34
Natale Platania, Italiana, 2008, terracotta e cuoio, cm 215x45x8; Corpo Indiano, 2008, terracotta e cuoio, cm 98x156x8; Corpi di Lewy, 2012, terrcotta e cuoio, cm 78x156x8
Gesualdo Prestipino, Le braccia e la mente, 2006, gesso, cm 250x110x100; Kore, 2008, gesso, cm 235x105x85
Alessandro Reggioli, Safety Heart Armour, 2013, fusione a cera persa in bronzo argentato, cm 15x15x9
Gianni Ruggeri, Mirifiuto, 2009, fil di ferro e ceramica, cm 130×70; Terra valenti, 2014, terrcotta ingobbio, smalti e lustro oro, dimensioni variabili.
Gary Weisman, A Bearer, 2013, legno di ciliegio e bronzo, cm 76x32x23