Eruzione Etna, parla Gianluca Sottili ricercatore Igag: “non escluso che nelle prossime settimane si possano ripetere eventi analoghi”
Si tratta di fenomeni “che riguardano prevalentemente la zona sommitale dell’Etna se si considera la ricaduta dei materiali caldi – ha spiegato Sottili –. E’ chiaro poi che sospinte dai venti le particelle fini di cenere possono essere trasportate anche a molti chilometri di distanza. Nel caso specifico stanotte il vento ha fatto sì che la nube di cenere si disperdesse su Messina, Catania e Reggio Calabria“. Uno stato di disagio per le popolazioni che vivono intorno all’Etna, “perché possono anche cadere decine o centinaia di tonnellate di materiale” diventando un impegno gravoso per le amministrazioni locali che devono ripulire. Dopo alcuni mesi di assenza di attività magmatica nella zona sommitale dell’Etna, “questa ha ripreso nei crateri superiori a quote al di sopra di 3.000 metri – ha detto Sottili – e in alcuni casi i paesi circumetnei hanno potuto osservare dei bagliori, non certo spettacolari come il fenomeno che si è verificato nella notte, ben visibile grazie alle condizioni meteo favorevoli“. In generale, “questi sono fenomeni che hanno una ricorrenza diradata nel tempo, tuttavia non è escluso che nelle prossime settimane si possano ripetere nella zona sommitale dell’Etna“, ha concluso il ricercatore del Cnr sottolineando che l’Etna è tra i vulcani più sorvegliati del mondo quindi le autorità preposte sono in grado di avvisare per tempo le popolazioni più vicine.
Fonte MeteoWeb