Unitamente, le sigle sindacali di FP CGIL, CISL FP e FIALS inviano una lettera ai Commissari Straordinari per confrontarsi sulla grave situazione in cui versa l’ASP di Reggio Calabria. Stamane la conferenza stampa durante cui si è delineato il pensiero comune dei sindacati
È una forte preoccupazione per la situazione di grave difficoltà in cui versa l’ASP di Reggio Calabria ad aver spinto i rappresentanti della FP CGIL, CISL FP e della FIALS ad indire una conferenza stampa. Vogliono esprimere forte il loro pensiero, uniti, come hanno dimostrato di essere, nel richiedere un percorso “indispensabile” di confronto costruttivo con la nuova Commissione straordinaria insediatasi il 6 novembre scorso.
Proprio oggi sta partendo la richiesta di convocazione per l’avvio di questi tavoli, una lettera di cui durante l’incontro odierno con gli operatori dell’informazione, Luciana Giordano, Segretario Generale CISL FP Reggio Calabria, ha snocciolato i punti salienti:
“Innanzitutto, chiederemo alla Commissione l’instaurazione di tavoli di confronto su argomenti ben specifici, a partire dalla negoziazione per l’utilizzo dei fondi contrattuali e per tutta la partita concernente il trattamento economico del personale – si trasmette – Chiederemo incontri anche e soprattutto sull’utilizzo della risorsa umana, sulla mobilità (ci sono le linee guida regionali), sulle assunzioni, sulla riqualificazione del personale. Chiederemo che sia attivato un tavolo di lavoro sull’attuazione delle linee guida regionali in materia di riordino delle rete ospedaliera e territoriale, ai sensi del DCA n.9 del 2 aprile 2015 (Documento di riorganizzazione delle rete ospedaliera, della rete dell’emergenza urgenza) e del DCA n.76 del 6 luglio 2015 (Riequilibrio ospedale territorio con l’approvazione del documento di riorganizzazione delle rete territoriale)”.
“Ci presentiamo al tavolo – altro punto essenziale dell’avanzata richiesta dei suddetti sindacati – con una nostra proposta e una nostra idee di come il sistema sanitario reggino debba essere adeguato alle linee guida regionali contenuti nei vari DCA (Decreti Commissario ad Acta), verificando cosa debba essere veramente accorpato, soppresso, riorganizzato e cosa invece debba essere creato, istituito e migliorato. Il tutto senza colori di campanile e senza posizioni precostituite, ma fermamente convinti che centralizzare il servizio sanitario, allontanando le prestazioni dall’utenza sia un errore inammissibile”.
“Rendere veramente efficienti i PO già esistenti, al posto di pensare alla costruzione di nuovi ospedali – continua a trasmettere Luciana Giordano – Attrezzare immediatamente le Case della Salute per le funzioni ed i servizi previsti; dare stabilità al sistema a partire dall’ossatura della struttura burocratica-amministrativa, che necessita di un Direttore Amministrativo e di un Direttore Sanitario, oltre che di Responsabili di Struttura, che abbiamo un mandato di lungo respiro. Sarebbe auspicale che la nomina di un Direttore Generale duri almeno un intero mandato per poter avviare e realizzare un processo di cambiamento virtuoso. […] Manca la Pianta Organica, il Piano della Performance e il Piano Anticorruzione”.
Si punta sulla ricollocazione del personale amministrativo, “dichiarato in eccesso rispetto ai parametri individuati dal Commissario Scura, ma che è distribuito ed utilizzato evidentemente male visti i disastri registrati, per carenza di personale, nella gestione contabile ed amministrativa”. In riferimento a tale campo, si evidenzia quello che viene definito “un vero e proprio gioco dell’oca”, ossia il fatto che “tutte le procedure amministrative abbisognano di una reingegnerizzazione e uno snellimento, evitando sovrapposizioni e doppioni operativi. Basti pensare all’iter della fatturazione dei servizi resi dalle Cooperative del Terzo Settore, che vengono protocollate, inviate al DSM (Dipartimento Salute Mentale), che li vista e li inoltra all’Ufficio di Distretto per poi essere lavorate ed inviate al competente Ufficio di Locri, che a sua volta li invia al protocollo, che li trasmette all’Ufficio Ragioneria che emette l’impegno di spesa, che viene firmato dalla direzione e finalmente inviati in banca”.
“Crisi nera del Terzo Settore, situazione disastrosa in merito all’ADI, la funzionalità minata del servizio del 118”, tutti punti intorno a cui serve un confronto, che sintetizzando riguardano:
1)Pagamento residui fondi contrattuali anni 2010 e 2013-2014
2)Pagamento acconto fondo produttività comparto anno 2015
3)Erogazione buoni mensa rimanenza anni 2013-2014 ed erogazione buoni 2015
4)Pagamento prestazioni ADI personale dipendente
5)Procedure Stabilizzazione precari DPCM 6/3/2015 e DCA ottobre 2015
6)Utilizzo personale sanitario ed amministrativo presso l’ASP
7)Applicazione legge n.161/2014
8)Varie ed eventuali.
“Non si permetta nessuno di giocare con gli stipendi dei dipendenti!”, esclama Bruno Ferraro, Segretario FIALS, ricordando che solo come fondi contrattuali il totale da dare ai dipendenti ammonta a 21.802.000, considerando che l’ASP assorbe circa 800 milioni all’anno di finanziamento.
“Una massa lavorativa – aggiunge Ferraro – la cui vita dipende anche dagli andamenti economici finanziati dell’ASP. Non c’è organizzazione, manca l’informalizzazione dell’ASP, ed il tutto si riversa sui lavoratori e sui cittadini. Siamo nel caos più totale: dal 6 agosto ci sono da fare 70 assunzioni e ancora non è stato fatto niente; quattro anni senza un bilancio, è vergognoso! L’epoca delle parole è finita, adesso bisogna passare ai fatti”.
Un ripartire da zero per rilanciare l’ASP, è ciò che sostiene anche Alessandra Baldari, Segretaria Generale FP CGIL Reggio-Locri, esprimendo il parere secondo cui “se l’azienda sanitaria territoriale non funziona, si crea una forte criticità anche all’azienda ospedaliera. Siamo fortemente preoccupati per la paralisi in cui ci troviamo: una crisi generale di un servizio, in riferimento al quale abbiamo molto chiare le criticità esistenti”.
Ad aggiungersi agli interventi suddetti, anche quello di Francesco Loschiavo, Segretario FP CGIL Gioia Tauro, che pone l’attenzione su ciò che per lui è il problema principale dell’ASP, la mancanza di liquidità. “Un’ASP– dice – che non riesce a partorire un bilancio, che è subissata dai creditori. Noi facciamo un appello alla politica regionale affinchè si lavori congiuntamente; che si costituiscano gli uffici stralcio in modo tale che questa azienda riparti da zero”.
- I sindacati sull’ASP di Reggio: intervista ad Alessandra Baldari, Segretaria Generale FP CGIL Reggio-Locri [VIDEO]
- I sindacati sull’ASP di Reggio: intervista a Luciana Giordano, Segretario Generale CISL FP Reggio [VIDEO]
- I sindacati sull’ASP di Reggio: intervista a Bruno Ferraro, Segretario FIALS [VIDEO]
- I sindacati sull’ASP di Reggio: intervista a Francesco Loschiavo, Segretario FP CGIL Gioia Tauro [VIDEO]