Con l’approvazione della Legge di Stabilità in Senato, Reggio risparmia ben 25.200.000 di euro sul piano di riequilibro: a trasmettere tutte le novità per la città, il sindaco Giuseppe Falcomatà e l’assessore comunale al Bilancio, Armando Neri
“Si è dovuto lavorare tanto – esordisce l’assessore Neri – ma abbiamo raggiunto un importante obiettivo, frutto di una rinnovata credibilità della nostra città, della nostra amministrazione, a Roma. Un ringraziamento va anche ai dipendenti dei settori che hanno contribuito a tale vittoria. Pazienza se qualcuno rode, ma noi siamo felici, come deve esserlo tutta la città”.
Si conferma dunque, dopo la votazione al Senato, e dopo le dieci buone notizie giunte ieri da Palazzo San Giorgio, la rimodulazione del piano di riequilibro, “con la possibilità di risparmiare il disavanzo anziché in dieci anni, in trent’anni. Sono ottime notizie anche perché ci consentono di lavorare meglio sulla programmazione finanziaria: l’obiettivo per l’anno prossimo è l’abbassamento della pressione tributaria e fiscale”.
– Ma andiamo a vedere quanto guadagnato: sul piano della rimodulazione del piano di riequilibro, se prima restavano da coprire oltre 88 milioni in 8 anni per una quota annuale di 11 milioni, adesso il piano di riequilibro si prolunga a 30 anni, per una quota annuale che si riduce a 2,8 milioni. Così facendo ci sono 8.200.000 di euro di risparmio annuale sul bilancio.
– Per la restituzione del fondo di rotazione – 243 ter, prima si dovevano restituire 45 milioni in dieci anni, per una quota annuale di 4,5 milioni; dopo, 41 milioni in 29 anni, per una quota annuale di 1,4 milioni. Si attesta un risparmio annuale sul bilancio di 3.200.000 di euro.
“In un anno, si è realizzato un risparmio di oltre 25 milioni di euro”, aggiunge l’assessore Neri, che prosegue a parlare della rinegoziazione dei mutui, per cui la Legge di Stabilità consente di utilizzare, senza vincoli di destinazione, le economie: “circa 800 mila euro l’anno di economie che realizziamo senza vincoli di destinazione”, sempre parole di Armando Neri.
“Via l’IMU agricola”, si continua a trasmettere: da oggi, infatti, grazie alla Legge di Stabilità, i cittadini non pagheranno l’IMU sui terreni agricoli, in precedenza sempre molto gravosa.
In sintesi, ecco i risparmi per la città: 8.200.000 di euro sulla rimodulazione del piano di riequilibrio; 6.800.000 di euro sul fondo di rotazione; 10.200.000 di euro per quanto riguarda la sospensione dell’anticipazione di liquidità.
“Reggio è una città che ha voglia di riappropriarsi di quello che le è stato tolto – dichiara il sindaco Falcomatà – Ciò che ci anima è qualcosa di più profondo di un semplice spirito di servizio: non facciamo tutto questo per noi stessi, ma per chi c’è già e per chi verrà dopo di noi e ha il diritto di crescere in una città migliore. Ci troviamo in qualche modo in un clima post-bellico, dove stiamo insistendo molto sul lavoro di squadra. Stiamo cercando di trasmettere nuovamente il sorriso e la bellezza di stare insieme. Ed in barba ai soloni che scrivono corsivi sui giornali nazionali sul fatto che noi ci accontentiamo dell’elemosina, grazie alla collaborazione con il Governo il nostro bilancio oggi è più sostenibile rispetto al passato. Ognuno fa la propria parte: allarghiamo il concetto di squadra anche ai ‘tifosi’, ossia ai cittadini. Questo è un rapporto diretto che l’amministrazione costruisce con il Governo in un anno, nonostante l’assenza di alcuni rappresentanti reggini al momento della votazione degli emendamenti riguardanti la loro città, e l’avversione di altri nei nostri confronti”. Con quest’ultima affermazione, Giuseppe Falcomatà dà testimonianza delle parole pronunciate da una senatrice del Movimento 5 Stelle: “Stiamo dando tutti i soldi a Reggio Calabria”, avrebbe detto in romano stretto. Tralasciando queste specifiche, il sindaco si congeda augurando un Buon Natale a tutti, con a fianco delle lavorazioni donate al Comune dall’associazione “Verde Idee”, che ha realizzato l’albero ecologico esposto nell’entrata di Palazzo San Giorgio. Delle lavorazioni “di riciclo”: tra esse, una confezionata con “Il Sole 24 Ore”. Proprio in merito a quest’ultima, Falcomatà si lascia scappare una poco velata battuta: “così può servire a qualcosa”.