Messina, consulente della Procura condannato a 5 anni: per lui induzione indebita

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L’uomo “vessava” un esercente: 40 mila euro per evitare che i beni di famiglia finissero nell’asse fallimentare

giustiziaBenito Andronico, consulente tecnico delle Procure di Barcellona, Patti e Messina nei procedimenti familiari, è stato condannato a cinque anni di reclusione per induzione indebita a dare o premettere utilità. La vicenda risale a cinque anni fa, quando la fattispecie di reato per cui era stato incriminato nell’ambito dell’operazione Nicandro era concussione: secondo l’accusa il consulente, profittando del suo ruolo, aveva imposto a un esercente di Milazzo di corrispondergli 40mila euro e rotti fra contanti e assegni. Solo così l’uomo avrebbe evitato che i beni di famiglia finissero nell’asse fallimentare. Oltre i soldi, la “vessazione” si articolò nella presa di elettrodomestici, cellulari e televisori, oggetti ritirati in presa diretta dal figlio Alessandro in nome e per conto del padre. Anche il familiare è finito così nella bufera giudiziaria, rimediando una condanna a due anni.

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