Messina: LabDem invia missiva risolutiva per il Piano di riequilibrio

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LabDem invia una lettera al Viminale, alla Corte dei Conti e alla Prefettura sulla situazione finanziaria del Comune di Messina, chiedendo soluzioni immediate

Un Piano di Riequilibrio che fa acqua da tutte le parti, mentre il Viminale continua a ignorare le richieste di un’ispezione ministeriale. La situazione finanziaria di Messina è una bomba a orolegeria pronta a esplodere e Laboratorio Democratico ha deciso di chiamare in causa i ministeri degli Interni e dell’Economia, la Corte dei Conti e la Prefettura per chiedere soluzioni immediate prima che la città collassi definitivamente.

Tra le criticità segnalate, il mancato riallineamento contabile, il non aver recepito e approvato i bilanci delle società partecipate (impedendo così una reale valutazione dei debiti e i provvedimenti conseguenti da adottare), mentre il recente pignoramento dell’Agenzia delle Entrate di oltre 29 milioni di euro nei confronti della MessinAmbiente (S.p.A. per la raccolta, spazzamento e smaltimento rifiuti) “mette in evidenza come non sia stato raggiunto alcun accordo con i creditori, determinando ulteriori inevitabili ricadute sul piano di riequilibrio del Comune di Messina”.

Il documento è stato firmato dal presidente nazionale LabDem Salvo Andò, dal coordinatore regionale LabDem Sicilia Francesco Barbalace, dal coordinatore provinciale LabDem Messina Giuseppe Fera, dal responsabile Politiche finanziarie LabDem Messina Luigi Beninati e da Pietro di Pietro e Fabrizio Calorenni del comitato cittadino LabDem Messina.

Si allega in pdf la lettera inviata 

Lettera Piano di riequilibrio pluriennale del Comune di Messina 2-12-2015

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