La dirigente rimette il mandato dopo le polemiche. L’assessore, intanto, incappa in una nuova polemica: il progetto che sponsorizzava come professionista è finito nel Masterplan
Resta ancora aperta, invece, la querelle sulla nomina di Domenico Zaccone. Su questo versante si segnala la posizione critica del fassiniano Maurizio Rella, che parla di ennesimo granchio o di aperta malafede da parte di Accorinti & c.: “chi si è proposto come sindaco del cambiamento dal basso, alternativo al vecchio becero sistema, non può permettersi minimamente di cadere in questi errori che diventano imperdonabili e che appaiono plateali, ne è conferma anche la lettera di dimissioni di una dei due vincitori neo-assunti“. La famosa casa di vetro che Accorinti voleva instaurare sembra sempre più traballante, almeno a giudizio dell’esponente di Futuro a Sinistra.
Una posizione ai limiti della legittimità e sicuramente poco opportuna, laddove nessuno – nel governo cittadino – sembra essersi posto il problema.
A tal proposito Salmeri così commenta la vicenda: “La correttezza di una Amministrazione non si dichiara, ma si dimostra con la linearità e trasparenza delle scelte amministrative. Al riguardo viene in mente il famoso aforisma di Pietro Nenni: ‘a fare a gara a fare i puri troverai uno più puro… che ti epura’, e se crolla il paradigma etico della giunta Accorinti, rimane poco altro”.