L’esponente dell’Udc biasima l’apatia della comunità: la memoria storica va onorata con un segno deciso
Gioveni lo rimarca oggi, nel giorno del 107° anniversario, convinto della necessità di imprimere un segnale forte e tangibile, in ricordo di quel triste evento, proprio nel luogo che per primo fu ricostruito dopo quella immane tragedia: il Quartiere Lombardo. “La storia messinese dell’ultimo secolo narra che grazie ai finanziamenti erogati dalla famosa Opera Pia Lombarda, furono progettati e costruiti, subito dopo il terremoto del 1908, nel quadrilatero compreso fra via La Farina, viale Europa, via Catania e via Roosvelt, un orfanotrofio, un asilo ed un gruppo di case economiche con criteri antisismici. Questo breve tratto di viale San Marino – prosegue l’esponente Udc – rappresenta l’unica strada cittadina che negli anni a venire potrebbe rievocare in modo concreto quel triste giorno di dicembre di inizio secolo”. Da qui la protesta per una città che ha perso la propria memoria storica: “non esiste via, piazza, strada, slargo o vicolo che ricordi quella tragedia”, conclude Gioveni, convinto della necessità di onorare un lutto che colpì e drammaticamente l’intera comunità.