È stata indetta stamane una conferenza stampa alla presenza dei presidenti della Provincia e della Confcommercio di Reggio: si è voluto lanciare un appello rivolto alla Regione Calabria e al Governo in merito ai danni provocati sul nostro territorio dall’alluvione di 46 giorni fa
Seduti al tavolo insieme all’assessore provinciale alle Attività Produttive Roy Biasi e all’architetto Angelo Patrizio, responsabile del settore urbanistico della Confcommercio nazionale, fanno un po’ il punto della situazione a 46 giorni dalla forte alluvione che ha devastato soprattutto la fascia jonica reggina.
“Abbiamo toccato con mano le conseguenze del maltempo che ha colpito duramente anche molte attività agricole di quei luoghi – ha affermato Raffa dinnanzi agli operatori dell’informazione – Il seguito del nostro impegno sarebbe dovuto essere rimandato alla Regione Calabria e naturalmente al Governo”.
Parla di “scarica barile”, Raffa, tra questi ultimi due Enti: “non si riesce a capire chi debba fare che cosa; in realtà ci sono attività economiche in ginocchio soprattutto nella locride, imprenditori agricoli che hanno visto devastati i loro poderi per lo straripamento dei torrenti ed oggi non abbiamo nemmeno una previsione dei tempi su quando questo stato di calamità verrà riconosciuto dal Governo. Il nostro è un grido di dolore – prosegue il Presidente Raffa – che spinge a sollecitare chi deve decidere queste cose e soprattutto dare garanzia ai cittadini”.
Ciò che ancora manca, da quanto emerso dall’incontro odierno, è la quantificazione numerica dei danni per quanto riguarda le attività agricole e commerciali dei luoghi colpiti dal maltempo.
“Ancora il territorio si trova in condizioni drammatiche – chiosa Raffa – non essendo stato riconosciuto lo stato di calamità da parte del Governo: sollecitiamo quest’ultimo e la Regione affinchè si proclami, considerando anche un ulteriore recente episodio, quello della polvere dell’Etna, che ha messo ancora più in ginocchio soprattutto le attività agricole”.
Attività duramente colpite, come sottolineato anche dall’assessore Biasi, “nel lavoro di anni. La nostra collaborazione sinergica con la Confcommercio è stata mirata a fare una mappatura dei danni e a tenerci pronti nell’eventualità il Governo si accorgesse di noi”.
Ciò che si continua a chiedere è “dignità e rispetto al pari di altre realtà regionali”, dalle cui drammatiche esperienze in termini di calamità naturali, si vedano la Liguria o la Toscana, l’architetto Patrizio dice di aver preso spunto per stilare delle schede tecniche che possano al più presto arrivare alla gente dei territori della fascia jonica reggina.
Delle schede che da qui a pochi giorni saranno consultabili e scaricabili dai siti della Provincia di Reggio e della Confcommercio: i cittadini e le attività martoriati dall’alluvione potranno, una volta compilate tali schede, inviarle direttamente alla Regione Calabria.
Un’iniziativa, quella della Provincia e della Confcommercio, giunta a seguito di un sopralluogo fatto sul campo, dove a detta dell’architetto Patrizio si sono incontrati gli operatori e gli amministratori di quei luoghi, “rappresentanti della genialità del nostro popolo – parole di Angelo Patrizio – In sinergia con la Provincia, con l’assistenza di tecnici provinciali, siamo andati sul campo e abbiamo predisposto una scheda di censimento, che potrebbe essere inviata ai cittadini di queste terre proprio per censire i danni”.
“Subito dopo gli avvenimenti alluvionali – specifica l’architetto Patrizio – noi di Confcommercio ci siamo permessi di quantificare empiricamente il danno percepito nel settore economico, che risulterebbe non inferiore al milione di euro. In seguito, ci siamo adoperati nel vedere se qualcun’altro si stava muovendo per quantificare questi dati, ma nulla è stato fatto. Se malauguratamente capitasse di nuovo una situazione climatologica come quella di 46 giorni fa, ce ne saremo di nuovo dentro; proprio per questo, proporrei alla Protezione Civile nazionale un modello che dinnanzi a tale cose possa diventare il modello che non ci dobbiamo poi inventare man mano!”.
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